di Anna Alfieri
Un evento culturale di straordinario respiro voluto dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia a cura di Massimo Luccioli e Luciano Marziano. Un impressionante pellegrinaggio onirico in tre tappe che, iniziato nella nostra città, si concludeva a Roma al Museo Nazionale di Palazzo Venezia. Trascorrere intere giornate spesso anche in solitudine a contatto con le opere di Kokocinski – angeli e demoni, glorie ed abissi, tormenti ed estasi, tutto l’orrido e tutto il sublime dell’avventura umana – fu per me un’esperienza interiore di grande intensità il cui ricordo ancora oggi mi turba e mi commuove. Infatti Kokocinski, che nel 2008 ha onorato Tarquinia con grandi mostre contemporanee, era un pittore sconvolgente. La sua scomparsa meriterebbe molto di più che queste confuse parole di commiato scritte sull’onda di un’emozione improvvisa. Una emozione che ha fretta di esprimersi. Più tardi ,chissà, scriverò con calma qualcosa più e di meglio sulla vita e sull’opera di Alessandro Kokocinski che fu un uomo e un artista avventuroso e speciale.