Papaveri e papere: “Vincono Meta e Moro, ma è stato il Festival di Claudio Baglioni”

Peppe Iacomini, portierone della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, torna a scrivere per lextra.news e ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.

Si chiude il sipario sulla sessantottesima edizione del Festival di Sanremo. La manifestazione canora più importante d’Italia. La Kermesse più attesa, la più chiacchierata e alla fine, come sempre, la più seguita ha finalmente un vincitore.

È stato il Festival di Claudio Baglioni, il Direttore Artistico o Dittatore come lo hanno ribattezzato in molti: il cantautore romano ha saputo sbaragliare il pubblico e, nonostante troppe volte sia sembrato troppo autocelebrativo, ha saputo far sentire protagonisti gli artisti in gara. La scelta di non voler eliminare nessuno si è rivelata vincente tanto che si è potuto ascoltare ogni singolo brano per ben quattro volte, compresa la serata del venerdì nella quale i partecipanti hanno potuto presentare il loro pezzo accompagnati da amici ospiti. Qualcuno ha scelto colleghi cantanti mentre altri hanno preferito mettere in risalto la loro canzone con attori del panorama nazionale.

È stata l’edizione di una elegantissima Michelle Hunziker e di un Pierfrancesco Favino che, a chi lo ricordava solamente come il Libanese di Romanzo Criminale, ha dimostrato di essere camaleontico e adatto anche per il piccolo schermo.

La serata finale è stata aperta dal vincitore delle Nuove Proposte Ultimo con “Il ballo delle incertezze”. Il primo cantante ad esibirsi è stato Luca Barbarossa mentre hanno chiuso la serata Peppe Servillo e Enzo Avitabile. Tra loro via via tutti gli altri in un susseguirsi di esibizioni puntuali e cantate con la sicurezza di chi ormai è padrone di ogni singola nota.

La prima Super ospite della serata è stata una “resuscitata” Laura Pausini che, grazie ad un recupero lampo dalla sua laringite, ha infiammato il teatro Ariston prima con il suo nuovo singolo “Non è detto” e subito dopo duettando con Claudio Baglioni in una emozionante “Avrai”. Sulle ali dell’entusiasmo si è poi scatenata uscendo anche all’esterno (sarà stato contento il suo Dottore) con “Come se non fosse stato mai amore”. Fiorello si scambia i ruoli con la Pausini intervenendo lui questa volta in diretta telefonica.

La Clerici ha presentato il suo Sanremo Young mentre il monologo di Pierfrancesco Favino, che ha aperto l’ingresso di Fiorella Mannoia, è stato da brividi: commovente, carico di sentimento e partecipazione. I suoi occhi lucidi hanno raggiunto il cuore di tutti impadronendosi di ogni singola emozione.

Non appena chiuso il televoto Francesco Renga, Nek e Max Pezzali hanno cantato con Baglioni “Strada facendo” mentre, intorno alla mezzanotte e quaranta, il popolo sovrano, insieme alla giuria di qualità presieduta da Pino Donaggio, ha scoperto la classifica finale del Sessantottesimo festival di Sanremo. Non piace la quattordicesima posizione di Noemi ed è sembrata troppo alta la quarta posizione di Ron.

Nella finalissima tra Ermal Meta-Fabrizio Moro, Lo Stato Sociale e Annalisa si aggiudica il Leone d’oro di Sanremo la coppia di cantautori con la canzone “Non mi avete fatto niente”. Svelati i vincitori si può finalmente raggiungere quel letto che è stato troppo messo da parte in queste 5 serate.

Arrivederci al prossimo anno. Grazie a tutti quelli che ci hanno seguito e grazie alla redazione che da diversi anni crede nella rubrica “Papaveri e Papere”. È stata una lunga maratona ed è stato bello e coinvolgente condividere con voi questa passione per la musica e per il Festival della canzone italiana. Ci vediamo il prossimo anno perché adesso, come direbbe Claudione nazionale: “Voglio andar via, da quei VOSTRI occhi che tirano sassi e come in un duello far dieci passi e poi guardarci un’ ultima volta e via”.