“Magari – spiega la pagina Facebook del Festival – è un avverbio del linguaggio quotidiano italiano che esprime un desiderio, una speranza, una possibilità, un desiderio, una mancanza o una fantasia. Tuttavia, sotto l’apparente accessibilità e quotidianità di questo termine giace una ricca espressione di sfumature e difficile da usare nel modo giusto da coloro che non sono molto a proprio agio con la lingua. Il progetto nasce da lì: come la parola, esprime il desiderio, la speranza e la volontà di rivelare le sfumature di un universo artistico non del tutto conosciuto”.
L’idea di Magari è nata dalla volontà di Valentina Pastore, che nel marzo 2016, ha deciso di lanciare un appello di persona sul gruppo facebook “italiani a Parigi” per creare un giornata artistico-culturale italiana a programmazione multidisciplinare per raccontare l’identità culturale nazionale al netto dei possibili, frequenti stereotipi che la caratterizzano. A lei, via via, si è affiancata Francesca Di Croce, che con Valentina ha curato lo sviluppo concettuale e l’organizzazione del festival; da lì è nata una squadra capace, dal 2016, di proporre una programmazione incentrata su diverse attività, tra cui proiezioni, incontri, letture, mostre, spettacoli, concerti e creazioni culinarie.
Uno spirito generato dalla prima edizione e mantenuto anche dopo due anni di successo, verso una terza edizione ancora dal programma composito e stimolante (lo si può consultare sul sito ufficiale), che si svolgerà tra l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e Point Éphémère dal 25 al 28 ottobre 2018.