Riceviamo e pubblichiamo
“Sui 515 utenti concessionari di quota, hanno regolarmente pagato in 441, con un incremento dei morosi rispetto allo scorso anno del 10%. Per quanto riguarda i lotti ad uso produttivo, su 60 affittuari hanno adempiuto agli obblighi contrattuali in 44. Le rinunce alle quote terriere sono sette, al riparo da inutili allarmismi. La riforma della PAC nel 2013 induce a valutazioni attente.
Inopportuno richiedere ora l’abbattimento dei canoni, peraltro fermi da dieci anni: gli unici aumenti sono dovuti alla questione IMU. Le proposte di rateizzazione debbono tener conto dei numeri reali. Bisogna anche rispettare chi ha pagato. Le posizione debitorie nei confronti dell’Ente, devono essere analizzate caso per caso, ma reputiamo ingiusto rateizzare a pioggia, in questo momento. Non siamo Equitalia, non possiamo e non vogliamo utilizzarla, ma è doveroso recuperare le somme da chi non ha pagato. C’è chi è in difficoltà per ragioni economiche e potrà dimostrarlo con istanze motivate, come già accaduto, ma non possiamo dare il lasciapassare ai furbi.
Doveroso il ringraziamento ai nostri utenti, che non hanno ascoltato le sirene demagogiche di chi invitava a non pagare. Miope continuare a scaricare il problema IMU sull’Agraria. Occorre un’azione forte e coesa per rendere Tarquinia uguale agli altri comuni della Provincia di Viterbo”.