Plastic Free Beach: gli operatori di Tarquinia Lido bandiranno l’utilizzo della plastica monouso già da questa stagione

Riceviamo e pubblichiamo

Importante obiettivo raggiunto all’ incontro tra Confcommercio – SIB Sindacato Italiano Balneari e l’assessore regionale alle attività produttive, Gian Paolo Manzella, la dott.ssa Maria Grazia Iadarola responsabile dell’iniziativa e il responsabile al demanio del comune di Tarquinia, per la presentazione del Plastic Free Beach della regione Lazio.

In anticipo rispetto all’orizzonte temporale europeo, a Tarquinia i titolari di concessioni demaniali marittime del lido di Tarquinia a partire da questa estate elimineranno nei propri spazi l’utilizzo di articoli in plastica monouso, sostituendoli con materiali biodegradabili e compostabili.
L’iniziativa incontra lo spirito e condivide gli obiettivi che la Regione Lazio ha voluto lanciare attraverso il progetto “Lazio Plastic Free”, per limitare l’inquinamento da plastica sui litorali laziali.

Durante l’incontro è stato lanciato il progetto di realizzare un grande pesce contenitore, come simbolo del plastic free. Il pesce dovrebbe essere realizzato da un fabbro di Amatrice che la Regione Lazio stà aiutando ad riaprire i battenti dell’azienda chiusa a causa del terremoto.

Vademecum per la riduzione di plastica in spiaggia

LA MINACCIA DELLE MICROPLASTICHE

Le microplastiche rappresentano un ulteriore problema per la gestione del marine litter. Possono trovarsi nei prodotti cosmetici e per l’igiene personale e nei prodotti industriali, o provenire da pezzi di plastica più grandi che si degradano; variano per dimensioni, ma si tratta in genere di particelle di plastica di dimensione inferiore ai 5 millimetri, che possono quindi passare con facilità attraverso i filtri delle acque reflue, rendendo impossibile il loro recupero una volta in mare.

COSA FA L’EUROPA

Il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato la “Strategia europea per la plastica” al fine di:

rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030; affrontare la questione delle micro plastiche in particolare di quelle aggiunte intezionalmente nei prodotti che dovrebbero essere bandite; frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter (attraverso una proposta legislativa);

Una delle misure presentate dalla Commissione europea nell’ambito della strategia prevede il bando di bastoncini per la pulizia delle orecchie, posate, piatti e cannucce di plastica monouso. Inoltre, entro il 2025, gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande.

COSA FA L’ITALIA

Dal 1° gennaio 2019 sarà vietato vendere sul territorio nazionale i bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica, potranno essere venduti solo quelli biodegradabili. I bastoncini non possono essere gettati nei servizi igienici e negli scarichi.

Dal 1° gennaio 2020 sarà, inoltre, vietato mettere in commercio prodotti cosmetici che contengano microplastiche. Sono in corso campagne di raccolta dei rifiuti in plastica dai fondali marini.

Il Ministero dell’Ambiente ha avviato un percorso per diventare “plastic free” e sta sollecitando tutte le amministrazioni pubbliche affinchè siano da esempio ai cittadini, bandendo la plastica monouso.

COSA POSSIAMO FARE NOI:

  • Non abbandonare la plastica sulle nostre spiagge e nei nostri mari
  • Smaltire la plastica nella raccolta differenziata
  • Eliminare l’uso di piatti e bicchieri di plastica monouso
  • Usare una borraccia o una brocca di acqua di rubinetto
  • Evitare dentifrici e scrub che possono contenere microplastiche
  • Usare buste riutilizzabili per fare la spesa
  • Evitare di acquistare alimenti avvolti in imballaggi di plastica
  • Non usare pellicole di plastica per conservare il cibo, preferire contenitori riutilizzabili, meglio se in vetro
  • Bandire, se possibile, le cannucce di plastica
  • Privilegiare le fibre naturali rispetto a quelle artificiali
  • Non pensare che la plastica sia necessaria: non è vero!

Nelle spiagge in concessione:

  • Limitare l’utilizzo di gonfiabili in spiaggia
  • Limitare l’utilizzo di piccoli giocattoli in plastica
  • Vietare l’utilizzo di polistirolo per la vendita di esche per la pesca
  • Dotare i depuratori delle acque reflue urbane di dispositivi che trattengano i rifiuti plastici
  • Pulitura periodica delle sponde dei fiumi dalla plastica abbandonata
  • Posizionare sulla spiaggia alcuni punti di raccolta per la differenziata: Plastica, vetro-alluminio, carta, umido, indifferenziato

Nelle spiagge libere:

  • posizionare all’altezza degli accessi per le spiagge libere i vademecum del plastic free beach con pannelli in multilingue
  • Mini isole ecologiche con tutte le tipologie di contenitori per la raccolta differenziata, con i coperchi resistenti al vento, possibilmente escludendo il metallo per la struttura.
  • Nelle località balneari posizionare eco-compattatori, ovvero macchinari in grado di raccogliere, differenziare e compattare in modo autonomo sia gli imballaggi in plastica, vetro e alluminio.

Per la tutela del mare: Controlli sugli scarichi dei corpi idrici che arrivano al mare quali fossi, fiumi.