PRI, Serafini respinge le accuse: “Non siamo attaccati alle poltrone!”

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi è difficile tenere in vita un partito piccolo come il nostro P.R.I. Tenerlo in vita significa anche far valere le nostre idee di sviluppo per il territorio che troppo spesso non vengono ascoltate vista la nostra esigua presenza in consiglio comunale.

Ad oggi la richiesta di chiarimenti su alcuni progetti già vagliati senza il nostro consenso viene chiamata”ricatto”, le nostre proposte non vengono minimamente prese in considerazione; scaldare le sedie non è nel nostro DNA: ci piace pensare e rischiare (anche da piccoli), utilizzando tutti i mezzi politici messi a disposizione dalla Costituzione italiana.

Per quanto riguarda il “mercato delle vacche”, abbiamo riconsegnato tutte le deleghe conquistate a suon di consensi dal nostro P.R.I. proprio a dimostrazione del fatto che non siamo attaccati alle famose POLTRONE come spesso altri fanno.

Le maggiori forze politiche presenti sul territorio sostengono che i partiti piccoli non servono – solo dopo che anche grazie ai loro consensi, vincono le elezioni – e cercano così di annientarli provando ad assorbirne i componenti all’interno del loro gregge (spesso riuscendoci), in modo da evitare confronti su programmi ed attuazione.

Noi siamo per la democrazia quindi contro il monocolore politico che spesso porta verso la dittatura.
Di certo non precludiamo la strada a nessuna forza politica cercando sempre di dialogare nell’intento di individuare la strada migliore per la crescita del nostro paese.

Pietro Serafini
Segretario PRI Tarquinia