di Attilio Rosati
Ma il calcio è la sagra delle beffe. Al 23’ incursione corale etrusca dalle parti di Ricci che, circondato da avversari, smanaccia una palla proprio sui piedi di Bisozzi il quale, certi regali, è abituato a non rifiutarli: 1 a 0. Non c’è tempo di gioire: la reazione dei locali è rabbiosa ed immediata tanto che due minuti dopo il solito Menchini sfugge alla vigilanza di Nicolini e si avvia verso la porta di Vittori a 325 Km orari. Nicolini lo falcia senza preamboli e sul conseguente, sacrosanto rigore, Matteo Salvitti rimette a posto le cose: 1 a 1. Oramai la Corneto ci crede e le due compagini si affrontano con veemente furore, è partita vera, ed è emozionante.
Nella ripresa la Corneto sfodera una grinta e una determinazione che nella prima frazione di gioco non si erano ancora viste: si procura un rigore per fallo di mano in area che Bisozzi sbaglia malamente e poi passa in vantaggio, al 14’, con Rosati che prima, in posizione da centravanti, con una mezza rovesciata al volo batte imparabilmente Ricci e, subito dopo, coglie anche una traversa rischiando di chiudere definitivamente il match. Mister Oliva è furibondo incita e redarguisce i suoi che nell’ultima mezz’ora di gara si dannano per recuperare ma ormai gli etruschi sono undici gladiatori pronti al sacrificio estremo pur di difendere i tre punti salvezza. Giocano con abnegazione quasi commovente e si regalano una vittoria che nel complesso è strameritata. A fine gara gli urli di rabbia di Mister Oliva echeggiavano in tutta la vallata. Insieme alle grida di gioia di Ercolani e compagni.