#Regionali2018, Egidi: “Sul commercio serve subito una nuova legge regionale”

Riceviamo e pubblichiamo

“Un nuovo quadro normativo per il commercio più moderno e snello, che tenga conto dei cambiamenti avvenuti in questi anni e delle criticità emerse. Una delle priorità della nuova consiliatura regionale dovrà essere quella di ridefinire le regole in questo settore”.

E’ quanto afferma Andrea Egidi, candidato Pd alle Regionali, che sottolinea come la legge regionale n. 33 del ’99 sia ormai datata. “Quella legge, tuttora vigente, è vetusta e non tiene in considerazione le novità normative introdotte da disposizioni europee e nazionali. La legge infatti è antecedente sia alla direttiva Europea Bolkestein che alla legge Bersani – dice Egidi – Così come non tiene in considerazione i cambiamenti che si sono registrati nel settore in questo ventennio. La legge nel corso degli anni ha mostrato tutti i suoi limiti. Un esempio, in questo senso, è dato dalle soglie dimensionali degli esercizi di vicinato e medie e grandi strutture “.

Egidi fa notare infatti che il limite di 250 metri oggi è eccessivamente ridotto rispetto alle nuove realtà commerciali e che la forbice per gli esercizi di medie dimensioni,  compresa tra  250 metri e 2500, è troppo ampia. “Innalzare il limite dimensionale degli esercizi di vicinato, per cui non è richiesta autorizzazione all’apertura – sostiene Egidi  – aiuterebbe i piccoli commercianti a fronteggiare meglio la grande distribuzione. Il tema, tra l’altro, è stato già affrontato dalla giunta regionale che, nella proposta di testo unico del commercio approvata nel 2014, prevede proprio un innalzamento della soglia delle dimensioni degli esercizi di vicinato. Il testo, però è tuttora fermo in commissione in consiglio regionale”.

Nel quadro delle modifiche da apportare alla legge regionale sul commercio si inseriscono anche quelle norme che, in contrasto con altre normative regionali più recenti, penalizzano gli operatori locali e favoriscono flussi migratori verso regioni vicine. E’ il caso degli operatori non professionali nei mercati specializzati come nel caso della vendita di oggetti di antiquariato, oggetti usati e da collezione, e hobbistica. “La legge 33 del ’99 – spiega Egidi – consente la partecipazione degli operatori a un massimo di 3 mercatini l’anno, mentre le Regioni limitrofe ne prevedono 12.  Si dovrebbe modificare la normativa portando il limite quanto meno a 12 per arrestare così l’esodo degli operatori locali verso territori vicini”.