Riceviamo e pubblichiamo
“La riabilitazione pelvi-perineale – spiega il direttore dell’Area della riabilitazione, Sandro Zucchi – è una branca specialistica della fisioterapia che presuppone una formazione specifica e adeguata da parte degli operatori. È rivolta agli utenti, sia di sesso femminile che maschile, che presentano specifiche patologie e che possono con un trattamento conservativo e di prevenzione evitare un intervento chirurgico o eventualmente consolidarne i risultati. La riabilitazione perineale, in seguito ad un’accurata diagnosi, rappresenta sempre più spesso la prima scelta terapeutica in quanto ne è stata documentata l’efficacia (successo nell’80-95%), è priva di effetti collaterali, è indolore, non prevede assunzione di farmaci ed è ripetibile e personalizzata”.
La riabilitazione pelvi-perineale è consigliata in caso di prolasso rettale, uterino o vescicale, post menopausa, post chirurgico (emorroidi, isterectomia, prostatectomia), stipsi o incontinenza fecale e/o urinaria, sessualità dolorosa, dopo il parto, dopo un cesareo o altri interventi ginecologici e per la preparazione al parto.
“Già da gennaio 2015 nel nostro ambulatorio di Tarquinia -spiega il coordinatore Renzo Scolastici- sono stati seguiti dei gruppi di riabilitazione del pavimento pelvico. I programmi proposti agli utenti di età compresa tra i 40 e i 70 anni con disfunzioni del pavimento pelvico prevedono 10 sedute della durata di un’ora con cadenza trisettimanale.Il training di gruppo (4-5 pazienti dello stesso sesso e della stessa fascia d’età) ha come obiettivo la presa di coscienza della zona pelvi perineale al fine di recuperare e/o conservare l’elasticità e il tono del pavimento pelvico in condizioni di patologia o di fisiologico rilassamento”.
I programmi individuali prevedono 10 sedute con frequenza trisettimanale e sono consigliate a fronte di diagnosi che presuppongono un trattamento più specifico. Ogni seduta può prevedere oltre la chinesiterapia pelvi-perineale anche l’utilizzo dell’elettrostimolazione funzionale e/o del biofeedback. Tali metodiche sono rivolte a migliorare la sensibilità, la coordinazione, la contrazione e la resistenza dei muscoli perineali che sostengono la vescica, l’utero e il retto-ano.
“L’Elettrostimolazione funzionale – conclude Scolastici – erogata tramite apparecchio, è indicata nei casi in cui i muscoli perineali non riescono ad essere contratti volontariamente ed in modo adeguato. Il Biofeedback, invece, consiste nell’impiego di un’apparecchiatura in grado di registrare una contrazione o un rilassamento muscolare che potrebbero non essere percepiti. Il segnale viene trasformato in segnale visivo, permettendo al paziente di verificare le contrazioni o il rilassamento e di imparare a compierli in modo corretto. La scelta tra l’alternativa individuale o quella di gruppo dipende dalla diagnosi e dall’indicazione specialistica oltre che dalla valutazione fisioterapica”.
Per informazioni sulle attività di gruppo e sulle sedute individuali di riabilitazione pelvi-perineale è possibile chiamare l’ambulatorio di fisioterapia di Tarquinia al numero 0766846296.Tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14.