Riceviamo e pubblichiamo
È iniziato così un cammino che vuole difendere l’ospedale di Sant’Anna e le sue eccellenze, vedendo chiaramente nella Casa della Salute che lo dovrebbe sostituire uno “scatolone vuoto” già risultato fallimentare a Civita Castellana e a Soriano come riferito anche da cittadini di paesi vicini presenti all’incontro. I Ronciglionesi stanno già raccogliendo fondi per difendere legalmente la proprietà degli immobili donata proprio per un servizio ospedaliero pubblico.
Per richiamare brevemente i punti salienti della questione, ricorderei che non molto tempo fa ero assieme al candidato Duranti di “Pensiero Comune per Ronciglione” a firmare un impegno davanti ad un comitato di cittadini che lavorano per l’utilizzazione dell’ospedale Sant’Anna e a ribadire che, fossimo giunti alla guida dell’amministrazione cittadina o fossimo stati all’ opposizione, ci saremmo comunque adoperati per difendere quel patrimonio di cultura, di assistenza e rassicurazione di ogni Ronciglionese che è l’ospedale.
Come noi anche l’attuale sindaco ne fece un punto fermo del suo programma elettorale “Insieme Partecipiamo Ronciglione”, chiara evidenza che si tratta di un argomento sentito e condiviso, da richiedere un impegno unitario perché si risolva con buon senso e lungimiranza.
Oggi voglio mantenere fede ad un contratto, poiché ciò che abbiamo sempre sostenuto e che ci interessa primariamente è, appunto, un Pensiero Comune per Ronciglione, come la vicenda del Sant’Anna ci sta a testimoniare. E a chi non ricorda che le generazioni passate facevano donazioni “modali” a favore dell’ospedale pubblico rendendolo un vitale punto di riferimento per il territorio, o non ha forse letto gli atti notarili in cui per secoli anche i più poveri – in segno di profonda gratitudine – lasciavano pochi spiccioli per la cura degli anziani e per l’ospedale, vorrei ricordare che i contratti si rispettano.
Non è certo per un capriccio che vogliamo che il nostro ospedale rimanga attivo, dove il rapporto che si instaura tra pazienti e l’assistenza sanitaria è un rapporto tra persone che si conoscono, medici che effettivamente sono residenti nelle nostre città , a cui offriamo e diciamo grazie con un caffè al bar. Un ospedale che ci è vicino in ogni senso, che ascolta subito, ci tranquillizza, risponde ad una urgenza senza i tempi del “triage” e che, se occorre, ci indica dove è meglio rivolgerci per risolvere il problema se realmente complesso.
Il valore che i Ronciglionesi attribuiscono all’ospedale Sant’Anna, viene dunque da lontano; è sicuramente di valore “affettivo” e storico, ma che non dimentica il grado di eccellenza cui alcuni reparti sono arrivati e il cui patrimonio culturale e professionale non dovrebbe assolutamente andare disperso. Alcuni esempi – che pure in Italia ci sono! – ci possono sostenere: perché a Terontola con il servizio pubblico si può fare una risonanza entro 48 ore? E lì si va da tutta Italia? La risposta è perché lavorando 24 ore su 24 quel pubblico riesce a dare risposte ed essere economicamente produttivo.
Ciò significa, dunque, che è possibile anche per il settore pubblico della sanità trovare soluzioni alle necessità dei cittadini, tenendo conto del patrimonio strutturale esistente, delle irrinunciabili analisi costi-benefici che eventuali soppressioni implicherebbero, della valorizzazione delle professionalità esistenti e del loro potenziamento con l’inclusione di tanti giovani.
Con questo voglio esprimere il mio desiderio di mantenere fede ad un impegno che i cittadini condividono e che con l’attuale Sindaco Mengoni abbiamo sottoscritto.
Gianni Ginnasi
Rappresentante dell’area “Pensiero Comune per Ronciglione”