San Giorgio, sale la polemica Mazzola-Moscherini: “Dopo dieci anni da sindaco preso a calci nel sedere dai cittadini”

gianni moscheriniSalgono i toni dello scontro polemico tra il consigliere comunale Gianni Moscherini e l’ex sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola. A margine della conferenza su Porto Clementino ed i progetti per San Giorgio e la Saline, Moscherini ha infatti replicato all’ex primo cittadino, che lo aveva contestato in merito alla volontà di applicare nel comprensorio di San Giorgio la legge 28/80.

“Non ho mai attaccato Mazzola, ma visto che lui ama farlo, voglio ricordargli alcune cose. – le parole di Moscherini – Ed innanzitutto, gli rammento che ciò che ci distingue è che io sono stato il principale protagonista della realizzazione del nuovo porto di Roma, divenuto il primo porto del Mediterraneo, ed il sindaco di una città di oltre 70.000 abitanti, ruolo ricoperto non solo con onore, ma riuscendo ad essere l’unico, sin qui, ad aver portato a termine il proprio mandato. Lui, invece, detiene il record per essere stato l’unico sindaco a non essere riuscito a evitare la chiusura dell’azienda dove lavorava, il pomodorificio”.

“Manda inviti all’opposizione a svegliarsi, come se io facessi parte della maggioranza. – continua Moscherini – Io sono sveglio, semmai sono loro che dormono. Io sto semplicemente svolgendo il mio ruolo da consigliere eletto dai cittadini, e non voglio certo solo stare in consiglio a scaldare la sedia. Perchè un’altra cosa che ci distingue è che io sono stato eletto, lui invece, dopo dieci anni da sindaco e tre da presidente della regione, ha preso un sonoro calcio nel sedere dai cittadini, prima alle comunali poi alle regionali: anche questo è un record!”.

“Su San Giorgio, confermo quanto già detto – entra nel tema della vicenda – Ho parlato con Sindaco e Segretario comunale, uscendo confortato dal colloquio per la condivisa volontà di ricorrere alla legge 28/80. Perché la vicenda di quell’area si risolve solo applicando quello strumento e riportando tutto nelle mani del comune, che poi possa elaborare un nuovo progetto, magari facendo ricorso ad un concorso di idee tra progettisti del Lazio. Basta con i consorzi, che assieme agli uffici comunali sono tra i motivi per cui, dal 1964, San Giorgio è bloccata. Andiamo a verificare i cittadini che erano proprietari alla data delle ultime elezioni e, nei loro confronti, il comune si impegna in consiglio a fermare le demolizioni e partire con un concorso di idee, garantendo il diritto di tutti, poveri e ricchi”.

“Altro che Mazzola! Con le sue parole conferma di difendere gli interessi dei ricchi rispetto a quelli dei poveri – attacca ancora Moscherini – e di tutelare quelli che ha incontrato nei dieci anni in cui era sindaco. Lì va rifatto il progetto e vanno fermate le ordinanze di demolizione: c’è gente che ha pagato il condono vent’anni fa e ora si vede scrivere che gli demoliranno la casa, come è possibile? Mazzola si rassegni, stia zitto e torni a lavorare nella sezione del suo partito: anche se, secondo me, non ne ha più voglia.”.