Riceviamo e pubblichiamo
La forza lavoro della Sanità laziale registra un saldo negativo – spiegano i due componenti del Direttivo ULS Roma e Lazio – che non riesce ad essere colmato dalle stabilizzazioni ai sensi della L. 208/2015 e della Legge Madia, che non aggiungono risorse ma fanno sì che chi già lavora come precario continui a lavorare finalmente a tempo indeterminato. La nuova normativa (proposta di legge n. 30 approvata dall’Aula, “Disposizioni in materia di vigenza delle graduatorie delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale”) prevede la fine del ricorso a graduatorie concorsuali vecchie di oltre tre anni (previsto dal decreto legislativo 165/2001, articolo 35, comma 5 ter). Nelle righe di tale proposta non ci è sembrato però di leggere un impegno numerico certo ad assumere nei prossimi anni, ma forse difettiamo nell’osservazione a distanza. A nostro parere, ancor prima della previsione di chiudere le vecchie graduatorie, si sarebbe dovuto preventivamente dare il via alle Aziende sanitarie, semplificandone i processi, per poter assumere tramite le graduatorie ancora vigenti (recentissima quella del Policlinico Umberto I a cui si attinge con lentezza). Rimaniamo in attesa di un piano definitivo di assunzioni tramite concorsi pubblici che immetta nuove energie essenziali per la Sanità del Lazio. Inoltre ad oggi risultano essere ancora troppo pochi e cavillosi gli avvisi di mobilità per i professionisti sanitari emigrati e costretti a lavorare a centinaia di km di distanza. E’ urgente a questo punto consentire l’auspicato rientro e l’inserimento nelle strutture sanitarie della Regione.
Bene l’uscita dal commissariamento della Sanità del Lazio dal primo giorno del 2019 – concludono i due sindacalisti -, ma non si canti vittoria visto che i tanti anni di piano di rientro per tentare di riordinare i conti della sanità regionale li stanno pagando sulla propria pelle i lavoratori e i pazienti che, in termini di efficienza e qualità dei servizi alla salute, continuano a suonare invano il campanello in attesa delle assunzioni promesse.
La Segreteria ULS Roma e Lazio