Riceviamo e pubblichiamo
Si tratta di una vera e propria immersione nel passato, a partire dal VII sec. A. C., quando Pyrgi era tra i più importanti scali marittimi di tutta l’Etruria e possedeva almeno due santuari di grande rilevanza: un tempio della fine del VI secolo a.C. dedicato a Uni/Astarte (denominato Tempio B nell’area di scavi); e un tempio della prima metà del V secolo a.C. dedicato a Thesan/Leucotea (Tempio A), oltre alla visione delle famose “ lamine d’oro” rinvenute l’8 luglio 1964 durante una campagna di scavo diretta da Massimo Pallottino presso Santa Severa.
L’App permette anche di vedere dei filmati che raccontano la vita nel Castello e i video che ripercorrono la sua storia, comprese le scoperte portate alla luce durante gli scavi iniziati nel 2009, come la Chiesa Paleocristiana del V secolo o i resti del cimitero medievale visibile sotto le lastre di vetro presenti in diverse Sale, che lasciano intravedere sarcofagi, sepolture, resti di cinta murarie”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.