Yaleed, da sempre attenta ai fenomeni sociali, desidera offrire un contributo alla lotta contro la piaga del femminicidio. Sul piano legislativo è stato fatto tanto (vedi Convenzione di Istanbul), ma non è sufficiente. E’ necessario avviare un cambiamento culturale profondo partendo dall’infanzia e dalla scuola.
Nell’ambito della psicologia del profondo, infatti, è ampiamente dimostrato e riconosciuto come nell’infanzia si formino le immagini interne di sé e dell’altro, che guidano ed orientano le relazioni future e si pongano le radici del difficile processo di integrazione tra le componenti femminili (emotive) e maschili (razionali) della personalità. Processo imprescindibile per il riconoscimento ed il rispetto delle reciproche diversità. I bambini, inoltre, si trovano a essere spesso spettatori di conflitti, privi di uno spazio alternativo che possa aiutarli a contenere i vissuti emotivi che tali situazioni sollecitano.
“Crediamo fortemente – spiegano da Yaaled – che sia possibile intervenire a questo livello (culturale ed emotivo-relazionale) attraverso il teatro, strumento validissimo per arrivare alle giovani generazioni che si configura come uno “spazio protetto”, a metà tra il gioco e la realtà, in grado di favorire il contatto con il proprio mondo emotivo e con le rappresentazioni maschili/femminili personali ed archetipiche che orientano i rapporti umani; contatto notevolmente favorito dal ricorso al mondo e al linguaggio ancestrale della fiaba”.
Nasce su queste basi l’idea del progetto “Scarpette Rosse e Barba Blu”, le cui rappresentazioni teatrali si ispireranno a due testi divenuti ‘classici’ dal punto di vista del simbolismo e dei riferimenti che rimandano al problema del femminicidio: “Barba-blù” di Perrault e “Scarpette rosse” di Andersen.
“Nella loro realizzazione – spiegano – terremo conto dell’elaborazione proposta da Angela Carter per “Barba-blu” e dall’analista junghiana Clarissa Pinkola Estès per “Scarpette rosse”, simbolo per eccellenza del femminicidio grazie al famosissimo allestimento della scultrice messicana Elina Chauvet, creando un intreccio fra i due temi fiabeschi, in qualche modo complementari, avvalendoci di varie tecniche da noi utilizzate nel teatro per ragazzi (teatro d’ombra, burattini, danza, recitazione, musica e canto..). Pensiamo a una stesura narrativa a incastro, tipo “Mille e una notte”, vista la notevole affinità fra il tema di Barbablu e quello di Sherazade, la fiaba che fa da cornice alle “Mille e una notte”, creando così un ponte interculturale che abbraccia temi trasversali come l’inclusione e l’integrazione nella nuova società multietnica italiana”.
Lo spettacolo si rivolge ai bambini della primaria e ai ragazzi della media e sarà rappresentato in tre diverse realtà scolastiche, Roma, Tarquinia e Tivoli, con possibilità di repliche su tutto il territorio nazionale. Alle rappresentazioni seguiranno tavole rotonde e dibattiti a tema con la partecipazione di psicologi e psicanalisti, con l’intento di creare momenti di riflessione che vedano coinvolti un numero elevato di persone e di operatori del settore (insegnanti; dirigenti; educatori ecc.).
“Il progetto – continuano da Yaaled – prevede anche montaggi per youtube e riprese in streaming, così da favorire una diffusione capillare in tutta Italia, creando nella popolazione un effetto risonanza che sia di esempio e stimolo all’azione congiunta contro la violenza. Verrà prodotto un Dvd dello spettacolo con annessi contenuti speciali destinati all’informazione e alla sensibilizzazione sul tema della violenza sui bambini e di genere”.