Che c’è di meglio, per tenere a bada la tensione e l’adrenalina pre-finale, di sdrammatizzare e buttarla sul gioco e sullo sfottò?
Problemi in panchina, invece, per il Ditirambo-Piazza Mercato: pare che le Forze dell’ordine, infatti, mediante una ripresa satellitare, abbiano individuato un agglomerato urbano abusivo. In realtà, si tratta di null’altro che dell’esiguo numero di dirigenti sulla panchina biancorossoblu, ma nonostante le spiegazioni del presidente Zacchini non si è riuscito, per ora, a far rimuovere l’ordinanza di sgombero. Noie anche per Fabio Perugini: notata la sua dinamicità durante il torneo,
Derby tra fratelli nella finale tra Toto’s e Ditirambo: i due Ercolani l’uno contro l’altro alla caccia del titolo ed in pole position anche per la nomina a miglior portiere. Visto il rendimento della famiglia in termini di parate, pare che almeno due o tre squadre abbiano già contattato, per il prossimo anno, anche la terza sorella, Roberta!
Tra le mille sorprese del Memorial, anche la straordinaria capacità del torneo di indirizzare i protagonisti verso nuove carriere professionali. Dopo aver diretto qualche partita, infatti, alcuni arbitri hanno deciso di dedicarsi a carriere più tranquille: uno dei direttori di gara avrebbe, infatti, confessato di volersi impegnare, d’ora in poi, come domatore di tigri in un circo; un altro sarebbe addirittura già stato assunto come collaudatore di bombe a mano.
Dopo tutte queste cavolate, un paio di riflessioni serie: un saluto ed un omaggio ad alcuni giocatori che in questo Memorial, dopo anni, hanno lasciato il campo, alcuni dei quali facendo il breve tragitto sino alla panchina. Così, al volo – e senza pretese di completezza – mi vengono in mente i nomi di Gino Benedetti, Marco Bellucci e Alberto Cerrotto: segnalatecene altri, se volete. Così come sarebbe carino fare una lista di tutti quelli – e sono parecchi – che hanno giocato tutte le edizioni del torneo di Fabrizio.