Riceviamo e pubblichiamo
Davanti al Tar è stata nuovamente ribadita l’ingiusta richiesta del comune di Tarquinia nei confronti degli operatori di Stabilimenti Balneari ma anche di bar, alberghi, B&B, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e ristoranti di dotare ogni cucina e bar di un impianto di dearsenificazione quando dovrebbe essere il comune stesso a fare un impianto di dearsinificazione centralizzato, visto che le aziende già pagano il comune per avere l’approvvigionamento e la potabilità delle acque.
Ingiusto che le aziende debbano sostenere da sole un onere così gravoso, come l’acquisto e la gestione di un DEARSENIFICATORE, tenendo conto che non esiste una normativa di riferimento che indichi, quali siano le tecnologie idonee da adottare, per restituire all’utente un’acqua depurata, senza dubbi sui processi utilizzati.
Ricordiamo inoltre, che l’Arsenico è regolato dalla Direttiva 98/83/ CE, recepita dal DL n.31 del 2 Febbraio 2001, nel quale si disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia, nella quale viene fissato il limite dell’Arsenico in 10 mcg/l.
Nel rispetto del diritto alla salute del consumatore, ma anche del turista che sceglie Tarquinia come meta turistica, è importante assicurare la potabilità dell’acqua e l’assenza di Arsenico anche nelle abitazioni, nelle seconde case con cui Tarquinia fa turismo, un sistema economico, importante nel nostro paese, da salvaguardare e proteggere.
Accogliamo positivamente l’impegno del sindaco di Tarquinia di voler realizzare un impianto di dearsenificazione per l’approvvigionamento delle acque gestite dalla Talete, dando così pienamente ragione alle motivazioni del ricorso dinanzi al tribunale del Tar Lazio, che ieri era in discussione.
Dopotutto l’ultima deroga della Regione Lazio, estesa anche al comune di Tarquinia, che spostava il limite a 20 mcg/l sarà valida fino a Dicembre 2012 dunque soltanto un impianto di dearsenificazione centralizzato potrà essere la soluzione idonea.
Ringraziamo i medici dell’ Associazione Medici per l’Ambiente ISDE per la loro puntuale informazione, che hanno reso possibile l’azione legale del nostro sindacato, per sperare oggi in un accoglimento del nostro ricorso, per l’ottenimento di un impianto centralizzato nel comune di Tarquinia, così come in tutti gli altri comuni interessati dal problema dell’Arsenico, per il rispetto del diritto alla salute e per la salubrità delle acque dei nostri acquedotti.
Presidente S.I.B Tarquinia Marzia Marzoli