“Storie di Zona”, al via la rassegna a Viterbo con Antonello Ricci e il dialetto della Tuscia

Prende il via lunedì 9 giugno 2025, nei locali dell’hub Lazio Artigiana a Viterbo, “Storie di Zona”, la nuova rassegna letteraria ideata da Lazio Faber Experience, associazione di rete promossa dalla CNA di Viterbo e Civitavecchia grazie al finanziamento della Regione Lazio. L’appuntamento inaugurale è in programma alle ore 18.00, in via dell’Orologio Vecchio 5-7, e vedrà protagonista Antonello Ricci, con la presentazione del libro “La léngua vitorbese”, pubblicato da Effigi.

A moderare l’incontro sarà Bruno Mencarelli, in un evento che intende intrecciare letteratura, memoria orale e identità locale. L’opera di Ricci, narratore di comunità e antropologo culturale, è frutto di decenni di lavoro sul campo e si propone come un omaggio al dialetto viterbese, restituito nella sua valenza storica, espressiva e critica. Tra aneddoti, note autobiografiche e riflessioni sul ruolo della lingua come strumento di resistenza culturale, il volume offre uno spaccato della Tuscia popolare e poetica.

Un incontro tra libri, mestieri e degustazioni

Come da spirito della rassegna, l’evento sarà accompagnato da una degustazione di vini e prodotti locali, selezionati e curati dalla CNA, in collaborazione con aziende del territorio. Il format scelto punta a valorizzare il legame tra cultura e saperi artigiani, mettendo in dialogo la filiera del libro con quella enogastronomica.

“Storie di Zona” è infatti un progetto che nasce con l’obiettivo di unire la dimensione narrativa e quella produttiva, dando spazio a storie, autori e professioni che si intrecciano nella valorizzazione dell’identità locale. Il coordinamento dell’iniziativa è affidato al critico letterario Dario Pontuale, che ha curato la programmazione e guiderà gli sviluppi dei prossimi appuntamenti.

Il dialetto come strumento di memoria e invenzione

Il libro “La léngua vitorbese” si propone come una raccolta di “rigaje”, frammenti linguistici capaci di restituire vitalità a un patrimonio spesso dimenticato. Attraverso uno stile che unisce la ricerca antropologica alla narrazione, Ricci offre un ritratto del dialetto viterbese inteso come veicolo di conoscenza e appartenenza, capace di raccontare il territorio con profondità e autenticità.

Il percorso della rassegna proseguirà nelle prossime settimane con nuovi incontri incentrati su letteratura, oralità, tradizione e innovazione. L’evento del 9 giugno rappresenta dunque il primo passo di un progetto culturale che mira a consolidare il ruolo del libro e dell’artigianato nella costruzione di una rete territoriale basata sul racconto, la condivisione e il valore delle radici.