di Stefano Tienforti
In giorni in cui media ci parlano di politica come se fosse l’ultima spiaggia della sopravvivenza nazionale, alleggeriamo un po’ i toni scoprendo come – per propria volontà o per obbligo – a volte le pubbliche amministrazioni si trovino a confrontarsi con questioni tra il marginale ed il grottesco.
Ancor più atipica – ma almeno non voluta né cercata – è, invece, la situazione con cui si deve confrontare il Comune di Tarquinia che – stando a quanto riportato in una delibera dello scorso 31 dicembre – deve difendersi in giudizio a seguito di una “presunta sparizione di salma, bara e tomba”. Una circostanza quantomeno particolare, così come lo fu la vicenda che un paio di anni fa rese il sindaco Mazzola responsabile della custodia di un branco di pecore: il proprietario era impossibilitato ad occuparsene per problemi giudiziari ed un’ordinanza fece trovare sulle spalle del sindaco l’inusuale incombenza.