Tarquinia, all’Agraria guerra aperta: Idea Sviluppo replica a Borzacchi

Volano gli stracci all’Università Agraria di Tarquinia: ormai nulla resta sopito dello scontro accesissimo tra il presidente dell’Ente, Sergio Borzacchi, e il gruppo Idea Sviluppo, che lo aveva supportato in campagna elettorale ma che ora è in rottura totale.

Se rimaneva qualche dubbio, a toglierlo hanno pensato le parole di ieri del presidente – in risposta ad una precedente nota dei consiglieri Massi e Leoncelli – e la replica oggi affidata ad un comunicato stampa del gruppo.

“Viste le inadempienze dell’Ente nei confronti dei nostri consiglieri – esordisce Idea Sviluppo – in merito alla legittima richiesta dei documenti correlati alla grave situazione debitoria dell’Università Agraria, il direttivo di Idea Sviluppo risponde al presidente Borzacchi, il quale non può ogni volta giustificarsi con il fatto di non essere un “politico” e per questo sottrarsi al dibattito pubblico o all’obbligo di condivisione delle scelte amministrative con tutti i consiglieri eletti. Con il suo operato il presidente Borzacchi ha già tradito la volontà dei propri elettori, visto che una volta in carica ha rinnegato gli alleati girandogli le spalle con la disinvoltura di un politico navigato, per altro sfruttando, comunque, i voti di una compagine che gli ha consentito con circa 4000 voti di raggiungere il successo elettorale che da solo mai avrebbe potuto solo immaginare”.

“Presidente – prosegue la nota – se non vuole che venga tacciato di inesperienza ,deve anche sapere che i revisori dei conti non redigono o approvano il bilancio ma esprimono un parere su un documento già predisposto dagli uffici e dall’amministrazione, inoltre il consigliere ha sì il potere di controllare i documenti ma questi devono essere forniti dai dipendenti dell’ente entro i termini stabiliti dalla legge”.

“Quando si viene investiti della responsabilità amministrativa – attacca Idea Sviluppo – si deve sapere che ci sono delle regole che devono essere rispettate ed il presidente ne deve essere il garante. Questo vale soprattutto per il rispetto dell’obbligo di trasparenza amministrativa e per l’esercizio dell’accesso civico generalizzato agli atti amministrativi dell’Ente Pubblico. Nel momento, quindi, in cui un consigliere ufficialmente richiede di visionare dei documenti, tra l’altro oggetto di indagine, devono essere messi a disposizione del richiedente entro 30 giorni. Nel nostro gruppo militano persone alla prima esperienza amministrativa che hanno il diritto, anche per svolgere la loro funzione rappresentativa delegata dagli elettori, di ricevere tutti i documenti relativi alla situazione debitoria attuale e pregressa, da lei divulgata a mezzo stampa e mai esattamente spiegata in commissione o alla presenza dei tecnici ovvero alla presenza di tutta l’amministrazione”.

“Caro presidente – conclude la nota – le ricordiamo che il nostro mandato ci è stato conferito dalla popolazione proprio come il Suo e non consentiremo a nessuno di darci lezioni amministrative. Inoltre siamo sicuri che i debiti generano altri debiti e quindi visto che non ha mai ascoltato i nostri appelli, pretendiamo dei chiarimenti in merito alla strategia amministrativa visto che poi saremo proprio noi a votare e prendere tutte le responsabilità in carico anche quando le scelte si rivelino assolutamente sbagliate”.