Tarquinia, dopo l’esondazione del Mignone il sindaco scrive alla Regione e annuncia la richiesta dello stato di calamità

Riceviamo dal Comune di Tarquinia e pubblichiamo

Con lettera Prot. 42440 del 10.12.2020 Il Sindaco Alessandro Giulivi scrive all’ AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO – A.R.D.I.S. c.a. Direttore generale D.ssa WANDA D’ERCOLE inoltrando una richiesta di Sopralluogo, urgente e congiunto, per il fiume Mignone, dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, competente per il corso d’acqua ai sensi della L.R. n°53/98.

La lettera viene inviata anche al Prefetto di Viterbo, al Presidente della Regione Lazio, al Presidente della Povincia e al Presidente del Consorzio di Bonifica Litorale Nord .

Di seguito il testo integrale della lettera trasmessa:

Oggetto: Sopralluogo, urgente e congiunto, per il fiume Mignone, dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, competente per il corso d’acqua ai sensi della L.R. n°53/98.

Con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 4938 del 28 settembre 1999, sono stati individuati i corsi d’acqua per i quali organizzare il servizio pubblico di manutenzione ai sensi dell’articolo 31 comma 2 della Legge Regionale 11-12-1998 n. 53. Mentre con la deliberazione n.5097 del 12.10.1999 la Giunta Regionale del Lazio in attuazione di quanto disposto dall’art.8 comma 2 lettera A della Legge Regionale n.53/98 ha individuato le aste principali dei bacini regionali tra i quali figura il Torrente Mignone per l’intero suo corso.
Il Piano stralcio per l’assetto Idrogeologico (P.A.I.), approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 17 del 04/04/2012 (B.U.R.L. n. 21 del 07/06/2012 – S.O. n. 35), “prevede idonee procedure di aggiornamento e verifica, mediante la prosecuzione di studi e ricerche da parte dell’Autorità di bacino e mediante il recepimento delle istanze e delle segnalazioni da parte dei soggetti interessati, nonché mediante incontri e sopralluoghi congiunti con i soggetti e le amministrazioni locali ed in particolare con le Province, i Comuni ed i Consorzi di Bonifica”.
Detto piano, evidenzia, “come l’azione del PAI non debba limitarsi alla messa in sicurezza del territorio, quindi alla sua “sistemazione”, ma debba rivolgersi anche alla “conservazione” ed al “recupero” della naturalità dei luoghi e dei processi in atto. Come meglio descritto nelle premesse della relazione tecnica, al punto n.4. “Individuazione degli interventi (con quantificazione dei relativi costi) necessari per il risanamento delle “situazioni a rischio”.
Tutto ciò premesso, per evidenziare che il fiume Mignone, nel tratto che interessa il comune di Tarquinia, è stato lasciato in pressoché totale stato di abbandono, la presenza di vegetazione infestante, sbarramenti naturali derivanti dalla mancata rimozione di detriti terrosi accumulati hanno reso problematico e potenzialmente pericoloso il regolare defluire delle acque. I vari crolli spondali, con vere e proprie voragini hanno reso precario l’argine esponendolo al rischio di esondazioni, così come la mancata manutenzione ha messo in pericolo le attività agricole, insistenti lungo il corso del fiume, e la vita stessa degli agricoltori intenti nel loro lavoro.
Come più volte segnalato, dai frontisti delle zone interessate dal Fiume Mignone, compreso il Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, denunciando la mancata manutenzione fluviale e degli interventi di ripristino delle preesistenti condizioni di sicurezza della parte settentrionale del corso d’acqua, cattive condizioni che hanno provocato le esondazioni del 08 12 2020.
Per tutte queste ragioni si chiede ai codesti enti un sopralluogo, urgente e congiunto, sul fiume Mignone dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, competente per il corso d’acqua ai sensi della L.R. n°53/98, con i soggetti e le amministrazioni locali ed in particolare con la Prefettura, la Provincia di Viterbo ed il Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca.
Si evidenzia ulteriormente l’urgenza della questione e la necessità che, per tutelare l’incolumità delle persone ed evitare ulteriori danni economici, il sopralluogo per la valutazione delle criticità sopra rappresentate e l’individuazione degli opportuni interventi di messa in sicurezza avvenga prima possibile e comunque non oltre dieci giorni dalla presente richiesta.
Si rappresenta, infine, che questo Comune sta predisponendo la richiesta per il riconoscimento della calamità naturale per i gravi danni provocati alle colture agricole e a tutta la viabilità rurale dall’ esondazione dei corsi d’acqua sopra richiamati