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Tarquinia, i Divini Commercianti: “Accettiamo le scelte del sindaco, ma serve maggiore dialogo”

Pubblicato il 4 Maggio 2020, 17:234 Maggio 2020, 17:23

(s.t.) Maggiore dialogo con l’amministrazione e il sindaco, magari tramite l’utilizzo della consulta del turismo, un aiuto concreto in tema di tassazione, chiarezza e condivisione in tema di viabilità, sia nel centro storico che al Lido: in una videoconferenza stampa i Divini Commercianti, associazione di categoria di Tarquinia rappresentata nell’occasione da alcuni suoi dirigenti, ha fatto il punto sui rapporti con l’amministrazione comunale, annunciando delle novità al proprio interno e continuando la critica al governo già manifestata nelle scorse settimane.

“Facciamo un plauso all’amministrazione per ringraziarla di averci dato retta su alcune cose, e critichiamo il governo”, spiega il presidente Gino Stella, che annuncia subito come la base dell’associazione si sia allargata: “Non siamo più solo centro storico, ma sono entrate anche tante attività di fuori le mura, compresi alcuni stabilimenti balneari. Le iniziative che andremo a fare comprenderanno tutto il territorio”.

Primo punto, l’aiuto alle realtà commerciali in tema di tassazione. “Il regolamento sull’immondizia, ad esempio, è obsoleto: è possibile abbassare la percentuale variabile sulle attività commerciali? Abbiamo provato a chiederlo più volte in riunione ma il non ci ha risposto sul tema”.

Capitolo Tosap. “Abbiamo letto sui giornali che il sindaco provava a abolirla – continua Stella – ma ieri il vicesindaco non ha detto proprio così, dicendo che proveranno ad abbassarla. Tra sindaco e vicesindaco prima di parlare si mettano d’accordo”.

Il discorso passa poi alla viabilità: “Se l’obiettivo è chiudere il centro storico – continua Stella – con le modalità dichiarate sulle fasce orarie, avrà tutto il nostro appoggio. Per altri tipi di provvedimento vorremmo prima incontrarli: una chiusura totale ora ci causerebbe solo danni. Idem per il Lido: se cambia la viabilità, sarebbe il caso di comunicarlo e non fare le videoconferenze tra sei mesi. La stagione alle porte, dobbiamo organizzarci: garantiamo la massima collaborazione, e non vorrei mai essere nei panni del sindaco che sta lavorando per la città in questo periodo difficile, ma il tessuto sociale e commerciale è in difficoltà e a noi servono certezze per il domani”.

Insomma, a quanto si capisce a pesare ai Divini commercianti è la mancanza di dialogo e condivisione. “Capiamoci: – chiarisce Stella – le scelte politiche è giusto che le faccia l’amministrazione che ha vinto le elezioni e applica il programma elettorale. Ma dialogare in qualche maniera con le categorie del paese porta a fare sì che le situazione si svolgano in modo più tranquillo. Prendiamo la chiusura di via San Pancrazio e di piazza d’Erba: se si dice che c’è un piano traffico nuovo, e noi lo accettiamo, non si può prima di attivarlo iniziare a chiudere le strade, comprometti le attività del centro storico. A piazza d’Erba ora si entra solo con l’elicottero: le attività che sono nella parte antica della città sono penalizzate e in un momento simile penalizzarle è dannoso. Per non parlare del Ranch Matteotti: servirà per fare in modo che bar e ristoranti avranno tutta la piazza per mettere i tavoli, ma esteticamente adesso è bruttissimo perché pare una stalla col recinto! Ma se è così che deve essere fatta la accettiamo”.

“Lo ripeto – chiosa Stella – diamo pieno appoggio su tutto, ma vorremmo un dialogo più aperto per il futuro: in tutta Italia funziona così, con le associazioni che propongono e fanno critiche costruttive. Non dimentichiamo che siamo 144 attività tra centro storico e fuori e facciamo lavorare 3-400 persone”. Lo strumento per interfacciarsi? Secondo i commercianti c’è già. “La consulta del turismo, istituita mesi fa dal commissario, ha al suo interno tutte le associazioni di categoria: perché l’assessore al turismo e quello al commercio non l’hanno mai riunita per parlare? E non solo in pandemia, ma nell’intero anno di amministrazione”.

“Bene ha fatto il sindaco a scrivere ai parlamentari, – risponde Stella interpellato sulle azioni del primo cittadino – e capisco anche la scelta di non aver voluto ricevere simbolicamente le chiavi delle attività commerciali: è un gesto politico, il suo partito ragiona così e da una parte ha fatto bene a non accettarle. Però è piaciuto a tutti che abbia chiamato e mandato lettere per farci dare una mano dalle istituzioni. Quello chiedevamo con la manifestazione del 28 a sera, manifestare lòa rabbia con il governo che ci tratta come ultima ruota del carro, che non chiarisce le nostre responsabilità, che deve rendersi conto che noi siamo obbligati a interventi maggiori rispetto agli altri e che gli aiuti sin qui previsti non bastano. Oggi non abbiamo una lira nessuno e se il governo valuta il nostro lavoro solo 600 euro, noi siamo costretti ad aprire, anche se probabilmente riteniamo stupida una riapertura oggi”.

“Io sono un moderato – conclude Stella – mi considero uno degli ultimi democristiani rimasti, il sindaco lo è un po’ meno, ma sono certo che parlando una soluzione si trova. Qualsiasi scelta faranno, ztl o no, chiusura ecc, ci sta bene tutto, purché fatto con un dialogo aperto e pronto a ricevere critiche costruttive”.

Anche perché, come spiega il vicepresidente Lucio Mattioli “apprezziamo la disponibilità e il dialogo con il vicesindaco, il problema è che poi il sindaco un pochino devia da ciò che gli altri ci dicono. Per questo avremmo piacere di incontrare l’anello finale di questa catena, ma per adesso non ci sta riuscendo”. “E a dirlo non è solo Gino Stella, – conclude Stella stesso – che era candidato con Sandro Celli, ma Lucio, che invece era nelle liste di Giulivi”.

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