Riceviamo e pubblichiamo
Successivamente è stata richiesta a tutti i Ministeri preposti, una verifica della mitigazione ambientale realizzata dalla Sat, anche considerando le ottemperanze, le raccomandazioni del Cipe (Delibera 116/2008 e 7/2011) sul progetto dell’autostrada A12 Rosignano- Civitavecchia, per il Lotto 6A tratto Tarquinia-Civitavecchia, compresa la perizia di variante del 2013.
Le osservazioni inviate all’attenzione dei vari ministeri competenti, erano corredate da foto, che mostravano aree interessate dagli interventi di mitigazione non corrispondenti e chiedevano in sintesi la verifica e l’eventuale ripristino e la ricostruzione delle opere a verde previste dagli interventi di mitigazione ambientale per le tipologie di intervento vegetazionale previste dal progetto.
Ai ministeri sono state chieste le verifiche sugli interventi di inserimento, riqualificazione e recupero ambientale previste dalla relazione approvata, SUA001 del settembre 2011, che prevedeva una serie di lavori di manutenzione e conservazione, consistenti nello sfalcio, decespugliamento ed eliminazione delle infestanti, la potatura, spollonatura e risarcimento delle fallanze, la sostituzione delle piante non attecchite o secche, con altre dello stesso genere, specie e varietà; irrigazione delle piante messe a dimora, tenendo conto delle necessità delle varie specie, del terreno, delle condizioni climatiche e dell’andamento stagionale.
La verifica è stata necessaria anche tenendo conto della perizia di variante, acquisita tramite accesso agli atti, richiesto a Sat, che in sostanza cambiava gli interventi di mitigazione ambientale sullo svincolo di Civitavecchia, su quello di Tarquinia, in corso d’opera.
Nella fattispecie si denunciava la mancanza di alcune tipologie di verde descritte nella legenda delle suddette planimetrie, a dimostrare la insufficiente e inadeguata rispondenza delle piantumazioni riscontrate con il nostro sopralluogo rispetto a quelle previste dai documenti dei progetti, dalla relazione SUA001 del settembre 2011, compreso il progetto di variante, derivate soprattutto da un eccessivo mancato attecchimento delle essenze piantumate.
La scarsa e talora assente manutenzione e sfalcio delle aree considerate, con speciale riferimento al cavalcavia di accesso alla zona industriale di Tarquinia. Ad esempio, nella rampa di accesso della corsia nord, la trascuratezza del fondo erboso della piazzola con vegetazione selvatica alta oltre un metro, oltre a impedire una verifica compiuta del numero e del tipo di piante messe a dimora per la compensazione ambientale, rende anche difficoltosa la visuale degli automobilisti che accedono alla rotonda di svincolo.
Si chiedeva, oltre all’adeguato ripristino delle specie vegetali non piantumate o già secche e quindi senza più alcuna utile funzione compensatrice, di procedere per motivi oltre che di modificazione paesaggistica anche e soprattutto di sicurezza, a una manutenzione con sfalci periodici e calendarizzati su tutte le aree di competenza di SAT ma anche su tutte le strade complanari del lotto (anche queste ormai preda di vegetazione selvatica infestante) fin quando e se verranno prese in carico dal comune di Tarquinia.
A tutte queste richieste ha risposto la Sat che si è impegnata a dare seguito alle richieste avanzate dalle associazioni. Nei prossimi giorni anche il MIT potrà verificare le avvenute sostituzioni e ripristino del verde mancante, per constatare la corrispondenza degli interventi.
Esprimiamo la nostra viva soddisfazione per l’accoglimento delle richieste, donando alla collettività il verde che mancava e che verrà presto ripristinato, anche se nessuno potrà mai ridarci quel verde che l’autostrada ha comunque sottratto a tutta l’area di Tarquinia, tagliandolo e riempiendo di cemento e asfalto un’area naturalizzata da centinaia di anni.
Sezione Etruria di Tarquinia, Montalto di Castro e Canino
Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia