Nessuna nota o dichiarazione ufficiale è giunta, sinora, dal Palazzo Comunale sul tema: il sindaco stesso è rimasto per tutta la giornata irreperibile telefonicamente, mentre i membri della sua maggioranza non si sono esposti, chi dichiarandosi assente al momento dell’avvenuto, chi ricordando come altre volte, in passato, il sindaco abbia minacciato le dimissioni, poi mai concretizzatesi. Insomma, tra un “solo le solite voci” ed un “vediamo domani”, nessuno ha smentito l’ipotesi, il che non ha fatto che rafforzare la sensazione che quanto trapelato in tarda mattinata fosse vero, salvo possibilità di ripensamenti prima del protocollo.
Da capire, semmai, i motivi dietro il possibile addio di Mencarini: in serata da più parti si è parlato di motivazioni prettamente legate alle condizioni di salute del sindaco, notoriamente complicate, ma le prime voci non escludevano dal processo decisionale le turbolenze interne alla maggioranza. “Posso sopportare le difficoltà, a patto che mi aiutiate ad amministrare mantenendo compattezza e armonia”, avrebbe più volte ripetuto in questi mesi complicati ai suoi colleghi d’amministrazione il sindaco: una condizione, evidentemente, non rispettata dalle forze di maggioranza. Anche perchè all’orizzonte, nemmeno troppo distante, si affaccia una decisione complicata: quella su San Giorgio e l’applicazione della discussa legge 28/80; non è da escludere che tra i nodi di scontro delle ultime ore ci sia un argomento simile.