Tarquinia, il PD: “Ci aspettavamo che alle provinciali l’opposizione locale si schierasse contro Giulivi”

Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo

La sciagura di avere Giulivi come presidente della provincia l’abbiamo scampata. D’altro canto a Tarquinia lo conosciamo fin troppo bene come sindaco: le voci devono essere corse rapide per la provincia che gli ha risposto con un “no grazie” senza appello. Modi più eleganti rispetto ai suoi, che non ammettono replica.

Proprio perché lo conosciamo fin troppo da vicino ci aspettavamo che l’opposizione locale si schierasse in maniera inequivocabile contro di lui, invece apprendiamo con stupore che così non è stato. Il silenzio di questi giorni, d’altronde, dice più di mille parole.

Mentre possiamo capire le posizioni di chi ha seguito le linee di partito, meno chiara è la posizione di chi invece si è candidato a queste elezioni provinciali come simbolo della sinistra, e che coi propri voti ha fatto eleggere un consigliere comunale che amministra con la destra. Per settimane poi ci siamo sentiti ripetere il mantra del “non appoggiamo alcun candidato presidente”, ma gli altarini si sono scoperti, perché i numeri non tornano e ci raccontano una storia diversa. Rimarremo col dubbio e con più di qualche sospetto… Ciò che invece non è assolutamente in discussione è che quella lista ha eletto un consigliere che amministra con la destra. Se ne avesse eletti due, ne avrebbe eletti due che amministrano con la destra. Risultato che – ironia – è stato anche orgogliosamente rivendicato!

Che dire, un gran bel modo di rappresentare la sinistra. Ma l’obiettivo era altro ed era evidente, e quindi da rappresentanti della sinistra più intransigente che “vuole una voce di sinistra all’interno dell’ente” si è tornati in un batter d’ali a quel bisogno di “superare la dicotomia destra sinistra, le locuzioni di geografia politica come centrosinistra o centrodestra, tavoli, campi, aree, tutti vecchi arnesi di una politica che non esiste più superata dalla modernità”. Tutto ed il contrario di tutto in pochi mesi, girando per la provincia: un po’ di qua, un po’ di là. Con poca, pochissima chiarezza ed ancora troppe ambiguità.

Era necessario evitare che la peggiore delle destre, capeggiata da Giulivi, non amministrasse anche la provincia, e visti i danni che sta producendo nel nostro comune, proprio qui la cosa doveva essere più evidente: fortunatamente l’impegno profuso ha consentito – nonostante tutto – di scongiurare questa ipotesi. Auguriamo quindi buon lavoro ai cinque consiglieri eletti con Tuscia Democratica, che è risultata prima lista alle provinciali, ed al neo presidente Romoli.