Tarquinia, il PD sul deposito nazionale delle scorie nucleari:

Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo

Il Partito Democratico ha partecipato e parteciperà attivamente alle iniziative dei “Comitati No scorie nucleari” e a tutti coloro che si battono per la salvaguardia del territorio e della salute dei suoi cittadini.
Plauso alle parole di Zingaretti e al suo fermo no al deposito nella Tuscia. Auspichiamo come riferito dallo stesso Nicola Zingaretti che le parole del Ministro Fratin, che danno “questa ipotesi superata e non più all’ordine del giorno”, nei prossimi giorni conducano alla parola Fine, della malaugurata scelta e le parole del Ministro divengano un provvedimento di legge. Noi però saremo attenti e innalzeremo i nostri baluardi del “No” qualora non si verifichi.

Negli ultimi mesi siamo scesi in piazza a Vulci e a Corchiano a fianco del “Comitato No scorie nucleari” per ribadire la nostra strenua opposizione alla realizzazione di un deposito di scorie radioattive nella Tuscia. Nel complesso, il deposito accoglierebbe circa 84 mila metri cubi di rifiuti a bassa e molto bassa attività e circa 14 mila metri cubi di scorie a media ed alta attività.

Il Pd da sempre è stato contrario al deposito di scorie radioattive e presente sempre con i propri rappresentanti istituzionali locali, provinciali e regionali (e non solo) pronti ad altre azioni al fianco dei comitati.

Secondo il rapporto UNSCEAR 2000 (Comitato Scientifico delle Nazioni Unite per lo Studio degli Effetti delle Radiazioni Ionizzanti), la Tuscia è tra le 5 zone al mondo con maggiore radioattività naturale di fondo: ad aggravare lo stato di elevata radioattività avrebbe contribuito inoltre la presenza di una centrale a carbone a pochi chilometri di distanza in linea d’aria da Tarquinia. È importante notare che, nonostante i livelli di radioattività del carbone siano bassi e non allarmanti di per sé, sono cumulativi nel tempo, rappresentando quindi una minaccia che non deve essere ignorata. 

Il territorio della Tuscia è inoltre ricco di falde acquifere superficiali e di un vasto acquifero vulcanico: la presenza di queste risorse idriche rende l’area inadatta allo stoccaggio di rifiuti radioattivi, poiché esisterebbe secondo gli esperti, il rischio di contaminazione delle acque.

Crediamo sia doveroso ricordare che la nostra zona ospita numerose aree naturali protette e siti archeologici addirittura un sito UNESCO Patrimonio mondiale dell’Umanità. Beni di rilevanza storica e che quindi la costruzione di un deposito nucleare comprometterebbe la conservazione di questi patrimoni.
Gli abitanti della Tuscia non possono rischiare ulteriormente: come Partito Democratico crediamo fermamente che la salute dei cittadini e dell’ambiente siano da anteporre al profitto, in nome del quale si è troppo spesso ignorata la volontà popolare.