Fascia che, quindi, oggi Manuel Catini smette di indossare, in vece del sindaco, anche se poco chiari restano i contorni della vicenda, e molte risposte mancano ai cittadini. “Raccontare i fatti è fare dietrologia e fare dietrologia ho sempre pensato fosse da perdenti”, liquida la vicenda Catini, ma resta fuori dubbio che, se non lui, il sindaco qualche fatto lo dovrà raccontare, se non altro per spiegare cosa sia effettivamente accaduto.
Ora – al di là dell’indagine delle autorità sulla vicenda – inizia una seconda fase politica, con in ballo tre importanti vicende. La prima riguarda direttamente Manuel Catini, e come uscirà da questo polverone: la versione social che ha scelto per la sua lettera aperta ricalca il modello con cui ha sempre caratterizzato il suo percorso politico, fatto di aggregazione e coinvolgimento dei suoi sostenitori, pronti con condivisioni e commenti a dargli manforte. Una strategia che sin qui lo ha rafforzato, e potrebbe paradossalmente rafforzarlo anche in questa occasione, il cui lato rischioso è però la forte personalizzazione mediatica nella cui trappola, in passato, è caduto tra gli altri anche il suo attuale, principale accusatore, Anselmo Ranucci.
L’altro filone narrativo di questo racconto politico riguarderà l’opposizione, che dalla vicenda ha trovato linfa vitale e che, ora, deve provare a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, spingendo sull’acceleratore per ottenere da sindaco e maggioranza le risposte dovute su quanto avvenuto in comune. Ad iniziare dalla conferenza stampa annunciata, per oggi, dal Partito Democratico.
Infine, resterà da capire chi indosserà la fascia al posto di Catini e chi ne erediterà l’ufficio: in una coalizione in cui spesso si ribadiscono i rapporti di forza, Idea Sviluppo potrebbe dalla situazione ottenere una “promozione”; se, invece, la funzione restasse in quota Rinnova, sarebbe un’immediata dimostrazione di come il fronte legato a Catini resti compatto e legato. Solo una delle risposte che i cittadini si attendono nei prossimi giorni.