Riceviamo e pubblichiamo
I “Tactus”, presenti a Tarquinia in forma sperimentale per essere utilizzati anche nella mostra che sarà organizzata a Roma al Parco dell’Appia Antica dal prossimo 13 ottobre, sono un esempio di installazione sonora interattiva: il visitatore, sfiorando i sei monoliti presenti nell’esposizione, può ascoltare e giocare con i suoni degli antichi strumenti musicali, componendo a proprio piacimento motivi ancestrali. Un modo innovativo per ascoltare ed interagire con i suoni dell’antichità, in una stanza immersiva appositamente studiata e dedicata a queste installazioni.
I “Tactus” sono un progetto elaborato da Alberto Morelli e Stefano Scarani: il primo è compositore e sound designer ed è autore delle registrazioni musicali utilizzate per le installazioni sonore ed insegna all’Accademia di Brera ed al Politecnico di Milano; il secondo è compositore e videomaker, collabora con il Politecnico di Valencia ed insegna elettroacustica al Conservatorio di San Sebastian in Spagna.
La fase realizzativa dei “Tactus” è stata possibile grazie al prezioso apporto prestato dall’Officina dei Mestieri di Tarquinia “Sebastian Matta” e al contributo del DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, altro partner istituzionale del progetto EMAP.
Oltre ai “Tactus” proseguono le attività divulgative previste nell’ambito di “Archeomusica”: da ricordare infatti le visite guidate organizzate dalle guide dell’Associazione Artetruria che il 7 e il 14 maggio, partendo dalla sede dell’esposizione alle ore 15,30, accompagneranno i visitatori guidandoli fra le ricostruzioni degli strumenti presenti in mostra, fra gli originali conservati al Museo Archeologico Nazionale per finire ai dipinti delle tombe della necropoli dei Monterozzi, con uno specifico percorso dedicato alla musica etrusca.