

Riceviamo da Ernesto Cesarini e Piero Rosati, consiglieri comunali del Comune di Tarquinia, e pubblichiamo
Netanyahu, capo del governo del piccolo stato di Israele, impunemente bombarda, affama, asseta, distrugge e occupa la Striscia di Gaza ed è l’esecutore materiale della stragi di civili, molti bambini, che ogni giorni scorrono davanti alla nostra distrazione. La sua responsabilità è grande ma ancora maggiore è la responsabilità dei governi europei, disposti ad armare l’Ucraina con grande dispendio di risorse mentre nella Striscia guardano la mattanza dei Palestinesi, chiusi come topi in gabbia e non alzano un dito per fermare lo sterminio.
Gli abitanti di Gaza erano tenuti come topi in gabbia anche prima del 7 ottobre. con un’oppressione che ha reso quel territorio un incubatoio perfetto per Hamas. I governi israeliani più sensibili all’estremismo ultraortodosso che sogna il “Grande Israele”, dove non c’è posto per la soluzione “due popoli due stati”, dovranno fare bene i conti con la storia per capire se la carneficina del 7 ottobre poteva essere evitata comportandosi con giustizia e umanità verso il popolo palestinese e le sue aspettative sancite dalla Comunità Internazionale, più che affidandosi al Mossad.
La città di Tarquinia per quello che poteva ha intrapreso delle iniziative. A settembre il Consiglio Comunale ha votato, con voto pressoché unanime, la mozione “Pace in Palestina”, proposta dalla maggioranza consigliare ma fatta convintamente propria anche da buona parte della minoranza. Quella prima mozione ha dato corpo alla volontà di pace della nostra città. Per l’attuazione della delibera è stato chiesto al Sindaco di far giungere un messaggio di pace alle istituzioni nazionali ed europee per porre fine ai bombardamenti sui Palestinesi.
I bombardamenti sono continuati e ad aprile il Consiglio Comunale è voluto intervenire ancora approvando una nuova mozione, di sollecito alle istituzioni italiane ed europee a riconoscere lo Stato di Palestina (2 popoli, 2 stati). Come la prima mozione anche questa seconda ha impegnato il Sindaco a promuovere concrete iniziative nella comunità cittadina, per renderne visibile la volontà di pace.
Le bombe nella martoriata striscia di Gaza continuano a cadere e cresce ancora e ancora il numero di civili (e bambini) che perdono la vita. La voce del Consiglio Comunale di una città di 16.500 abitanti come Tarquinia è una voce piccola ma nessuno deve o può tacere di fronte alle barbarie perpetrate in quella terra. Considerato che nel mondo sono attivi oltre 50 conflitti che coinvolgono più di 90 stati, è più che mai necessario gridare con forza la parola PACE e agire coerentemente, promuovendone anche localmente un’adeguata cultura.
Rivolgiamo un invito alla cittadinanza a leggere le due mozioni (a questo e a questo link), consapevoli che anche dedicare qualche minuto alla loro lettura e alla riflessione rappresenti un contributo per la Pace, che non è una rendita, ma un bene da custodire con azioni concrete. In concomitanza con l’approvazione della seconda mozione è stata esposta la bandiera della pace dalla Loggia del Palazzo Comunale.
