Tarquinia, l’opera Poliedraspiga di Capotondi è pronta da mesi: ritardo dovuto ai costi di installazione

Poliedraspiga, l’opera di Claudio Capotondi commissionata negli anni scorsi dal Comune di Tarquinia per essere installata presso la rotatoria del Bivio, è da oltre tre mesi pronta nel cortile di un’azienda tarquiniese, in attesa di essere trasportata nella sua sede definitiva.

Ma come mai non viene installata?

I motivi del ritardo sono – a quanto si apprende – di natura finanziaria: i costi per realizzare le fondamenta sono infatti notevoli e l’amministrazione sta cercando a bilancio i circa cinquantamila euro richiesti per un’opera di non semplice realizzazione, non tanto per trasporto e illuminazione quanto per i contorni ingegneristici richiesti dalla struttura.

“Il sindaco Sposetti assieme alla sua giunta comunale sono interessati a proseguire con l’installazione della Poliedraspiga, – le parole dell’artista, Claudio Capotondi, che spera di veder presto l’opera inserita nel contesto in cui l’ha ideata – nonostante sia stata proposta e finanziata dalla precedente amministrazione, e questo è segno di lungimiranza e spirito democratico abbastanza raro”.

Il punto dell’amministrazione comunale

Un’intenzione confermata dal sindaco di Tarquinia, che ribadisce però le difficoltà di bilancio. “L’opera è pronta e vogliamo metterla in sede appena possibile, – le sue parole – ma la spesa è ingente e c’è la necessità di stanziare fondi. Abbiamo appena approvato un rendiconto che ci permetterà di progettare opere e interventi ma chiaramente andremo per priorità: ribadisco però come, per valore dell’opera, peraltro già terminata, e stima nell’artista, abbiamo tutta l’intenzione di concludere l’installazione”.

Poliedraspiga – opera approvata e finanziata dall’amministrazione Giulivi circa un anno fa – è un obelisco di tredici metri composta da sei esaedri rombici divaricati: “Forma che per Platone – spiega Capotondi – rappresentava la terra e che, nella mia interpretazione, rappresenta anche la nascita: non organica, come nelle mie opere precedenti, ma geometrica”.

Il significato simbolico della Poliedraspiga

“Un monumentale obelisco – lo definisce invece il critico d’arte Lorenzo Fiorucci – costruito secondo una prassi matematica ormai consolidata dal maestro di Tarquinia che individua una forma poliedrica, in questo caso un esaedro, e lo adotta come modulo che viene ripetuto, dalla base al vertice, per sei volte, ogni volta allungato e aperto al vertice favorendo la sovrapposizione del modulo successivo”.

“L’opera, pensata per Tarquinia, simboleggia l’eternità stessa della città – prosegue Fiorucci – la sua caratteristica verticalità, sia urbanistica, essendo una delle città turrite per eccellenza, sia per la sua storia archeologica, che sedimenta per secoli in una sovrapposizione costante di civiltà. La scultura permette infine di entrare nel vivo del pensiero dell’artista, da sempre rivolto allo studio della geometria in relazione alla materia. Una prova matura del maestro, che non smette di donarci la propria energica vitalità e che Tarquinia saprà ben presto valorizzare al meglio”.

Una valorizzazione per la quale servirà ancora un poco di attesa, sperando in una inaugurazione a breve, magari con – a corredo – una mostra dei disegni preparatori per cui l’artista si è già messo a disposizione”.