Tarquinia, Mencarini dimissionario. AreaSx: “Dalla farsa al dramma”

Riceviamo e pubblichiamo

Comune di Tarquinia palazzo comunaleApprendiamo con vero  dispiacere delle dimissioni del sindaco Pietro Mencarini. Perché scindere le faccende personali da quelle politiche è un dovere prima di tutto civico e poi etico. Tuttavia ci sorprende leggere  che le motivazioni delle dimissioni, prima che personali, sono state politiche. Nella nota si legge forte e chiaro che, la totale disarmonia che regna all’interno di questa pseudo maggioranza, lo spinge a rassegnare le dimissioni. Mai  abbiamo assistito a  modo peggiore per concludere una  esperienza politica e amministrativa.

Per noi di Areasx, a sancirne il totale fallimento è stata in primis  la totale  inconcludenza  nell’azione amministrativa. Nulla di quanto promesso in campagna elettorale ha visto luce. Non un progetto, non vi è stato il tanto propagandato  rilancio turistico, i numeri delle presenze al lido stanno lì, impietosi a testimoniarne il risultato. Nulla sul fronte del lavoro e dello sviluppo del paese. La totale assenza di progettualità, sono la testimonianza inesorabile  del fallimento.

Nulla sul fronte degli ingenti finanziamenti europei ai quali si poteva accedere. tante feste, vero, che abbiamo pagato noi cittadini, mentre i nostri figli languono nella disoccupazione. Piano parcheggi quello sconosciuto insieme al parco archeologico e al piano regolatore generale. E come un brodo che langue e il peggio affiora, all’Università Agraria, non si riesce ad avere un bilancio amministrativo da aprile. Da sei mesi l’ente non riesce  partorire uno straccio di  bilancio, strumento indispensabile, oltre che adempimento obbligatorio di legge. In compenso ci sono stati aumenti  dell’acqua indiscriminati per gli utenti degli orti, certo quello riesce bene a tutti, nonostante le chiacchiere da campagna elettorale.

Credo sia arrivato il momento che si richieda alla Regione un commissariamento straordinario per porre fine anche a questa inutile quanto inconcludente parodia di una vera amministrazione. Circa poi la querelle, oggetto di affaire scandalistico durante la campagna elettorale sulla Talete, ricordate? Non abbiamo più avuto notizia. Il bello della propaganda! Non abbisogna di atti concreti. Potremmo continuare per mille righe  ad elencare quanto è stato promesso e non fatto prima delle elezioni.

Oggi il sindaco ci dice che la colpa è da ricercare negli interessi di bottega e di ambizioni personali  di gruppi consigliari in seno alla maggioranza. E per questo ritiene, per rispetto al suo paese, di doversi dimettere, mai dimissioni furono così benedette. Prendiamo atto della sua correttezza e, forse, vero amore per Tarquinia. Ma altrettanto, che il vero cambiamento che merita questo paese ancora deve venire. Un saluto sincero Pietro, nella speranza che queste nuove elezioni all’orizzonte, facciano un bel po’ di piazza pulita.

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