Tarquinia, Moscherini attacca l’amministrazione sull’ex cartiera

(f.e.) Il consigliere comunale di opposizione Gianni Moscherini prende una posizione dura e netta sull’ipotesi dell’alienazione dei terreni e degli immobili dell’ex cartiera ed attacca il modus operandi attraverso il quale si è giunti alla valutazione economica dei beni.

“Ai vecchi tempi, la compra-vendita di immobili da parte degli enti pubblici era assoggettata alla previa valutazione da parte dell’U.T.E, ufficio tecnico erariale provinciale. Ai giorni di oggi, secondo notizie di stampa e vari presenti all’ultima seduta consiliare, la determinazione del ‘quantum’ dei beni, leggasi vendita ex cartiera- sarebbe divenuta prerogativa esclusiva del segretario comunale, seppure, bontà sua, supportato da Internet e comunque dalla cosiddetta rete, la quale, per comune esperienza, non può che restituire immondizia laddove vi si getti immondizia”.

Moscherini sottolinea anche un’altra problematica. “In tema del primo funzionario civico è poi il caso di rilevare che, dall’Unità d’Italia ad oggi, Tarquinia è sempre stata sede di un segretario capo e poi generale mentre oggidì, per chissà quale misteriosa ragione, dovrebbe condividerlo, pare, con un piccolo Comune del reatino. Che è come dire ‘part-time’ o, se si preferisce, ‘a mezzo servizio’. Quasi che le relative esigenze, funzionali e dirigenziali, in genere, si fossero frattanto dimezzate, anziché centuplicate”.

Il consigliere entra anche nel merito delle dichiarazioni dell’Assessore ai lavori pubblici Laura Sposetti, che, correggendo il tiro, ha parlato di valorizzazione del sito dell’ex cartiera. “Quanto infine alle pubbliche dichiarazioni circa l’effettivo destino della dismessa cartiera rese dall’Assessore Sposetti, pur pregevoli sul piano formale, va detto che il dichiarato cambiamento rispetto al programmato destino del complesso, implicante un già noto inquirente, ed in particolare le soluzioni alternative e variegate da essa individuate sono risultate, con tutto il rispetto, una pezza peggiore del buco. Noi, quale componente consiliare di minoranza, continueremo comunque a seguire la vicenda con l’attenzione che merita il concepito ‘quasi regalo’ della proprietà di ogni tarquiniese”.