Riceviamo e pubblichiamo
“Siamo come orfani di tutte le certezze – ha detto Sabetta – Nel nostro mondo sazio e disincantato che sembra poter vivere meglio senza una religione istituita, che fine ha fatto il bisogno di fede? Negli anni Sessanta del secolo scorso era molto in voga l’idea che il mondo andasse verso una progressiva secolarizzazione e un tramonto naturale di ogni dimensione religiosa, ma la storia ci ha sorpreso e assistiamo ad un nuovo bisogno di sacro, un fenomeno che qualcuno ha chiamato la rivincita di Dio”. Il teologo ha spiegato come la dimensione religiosa appare oggi da un lato con una nuova vitalità, dall’altro in forme ambigue contraddittorie: “Oggi che senso ha parlare di cristianesimo; è ancora un’offerta di senso spendibile in tutte le culture? Quale offerta ha il cristianesimo in questo mondo che di volta in volta definiamo post-secolare, post-razionale, liquido, dove tutto cambia continuamente?”.
Con queste domande è dunque entrato nel vivo il ciclo degli incontri dedicato alle questioni più importanti del pensiero contemporaneo dinanzi ai dubbi della fede e della teologia. Esso proseguirà giovedì 1° febbraio con una relazione di Elio Ferrillo su: “Morale senza Dio”, incentrato sulla capacità umana, insita nella sua natura biologica, di orientarsi autonomamente fra il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, quindi sull’orientamento morale inteso in senso naturale ed evolutivo, con sorprendenti somiglianze con i primati e gli altri animali. L’appuntamento, aperto a tutti, è per giovedì 1° febbraio alle ore 18 presso il Monastero delle Benedettine di Tarquinia.