

Tarquinia sarà capofila della candidatura a “Capitale Italiana della Cultura 2028”, all’interno di una rete composta dai comuni costieri da Cerveteri a Montalto di Castro: lo ha annunciato ufficialmente nella serata di ieri, giovedì 23 maggio, durante la presentazione del libro La musa incostante di Maurizio Brunori, nella sala consiliare del Comune, il sindaco Francesco Sposetti, intervenuto nel corso dell’incontro con l’autore e il giornalista Giuseppe Castellini, parlando del ruolo della cultura nello sviluppo locale.
Una rete tra comuni per valorizzare il territorio costiero
Secondo quanto riferito dal primo cittadino, i comuni coinvolti avrebbero già elaborato un progetto condiviso di partecipazione. “Credo che sia una candidatura che possa dare un’espressione forte e identitaria del nostro territorio – ha spiegato Sposetti – e Tarquinia è capofila”. La candidatura intende valorizzare in maniera congiunta il patrimonio culturale, storico e paesaggistico della fascia costiera, attraverso un progetto che sarà articolato nei prossimi mesi e che dovrà rispondere ai requisiti richiesti dal Ministero della Cultura.
I tempi e le fasi previste dal bando nazionale
Il bando per la Capitale Italiana della Cultura 2028 prevede come prima scadenza il 3 luglio 2025, entro cui dovrà essere presentata la manifestazione di interesse. Successivamente, le città candidate dovranno far pervenire il dossier di candidatura entro il 25 settembre 2025, comprendente il progetto culturale, la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e gli obiettivi da raggiungere. Una giuria composta da sette esperti selezionerà dieci finaliste entro il 18 dicembre 2025; le audizioni pubbliche si svolgeranno entro il 12 marzo 2026. Il 27 marzo dello stesso anno sarà indicata al Ministero la città vincitrice, che riceverà un contributo di un milione di euro. Tra le città che hanno già espresso interesse ci sono Fiesole, Catania, Forlì, Benevento, Ferentino e Moncalieri.
