Tarquinia, un manifesto per spiegare la situazione economica dell’Università Agraria: “I cittadini hanno diritto di sapere”

Palazzo Vipereschi università agraria tarquinia“I cittadini hanno il diritto di conoscere la situazione in cui versa l’Ente”: con queste parole Sergio Borzacchi, presedente dell’Università Agraria di Tarquinia, ha chiuso il proprio intervento al consiglio dell’ente di questa sera. Le stesse parole che chiudono il volantino ed il manifesto che verranno distribuiti ed affissi in questi giorni in città.

Manifesti in cui in evidenza vengono indicati, suddivisi per voci, “i debiti accertati, pari ad € 4.396.538, 26” al 18 gennaio 2018. Di questi, secondo quanto affermato nel testo diffuso, 2.034.246,87 euro legate a imposte – tasse e contributi Consorzio Bonifica (si specifica, poi, che imposte, tasse e contributi fanno capo a 58 cartelle emesse da Equitalia, notificate nel periodo 2005-2017 e riguardano gli anni dal 1998 al 2017, e che la cifra complessiva comprende sanzioni ed interessi per € 1.222.463,06, dovuti per il mancato pagamento nei termini), 834.305,17 euro per contributi previdenziali ai dipendenti, non pagati all’INPS nel periodo 2012/2017, 392.611,63 euro nei confronti di professionisti, 182.531,82 euro per fatture insolute, 474.752,37 euro per mutui e residui di capitale e 22.139,28 euro per le rate del mutuo scadute il 31 dicembre 2017, oltre ad uno scoperto in banca pari, al 31 dicembre 2017, a 455.951,26 euro.

Il documento letto da Borzacchi specifica anche come i due mutui stipulati per complessivi 960.000 euro, importo ora ridotto a 474.752,37 per avvenuto pagamento di alcune rate, riguardano debiti fuori bilancio per 390.00 euro e costi per l’esecuzione dei lavori relativi al secondo stralcio del restauro del casale in Località Roccaccia per 300.00o euro. Si specifica, inoltre, come nel 2007 Equitalia “abbia emesso il fermo amministrativo sui tre automezzi dell’Ente per cartelle non pagate con la conseguenza che gli stessi non possono circolare.

Assente, nel documento, il riferimento ai crediti, di cui si definisce genericamente come “esiguo” l’importo che l’Ente potrà incassare, “a fronte di quello che potrebbe essere inesigibile”.

“L’amministrazione presieduta dal sottoscritto – le parole di Borzacchi – nata dalle elezioni del 10/12/2017, avendo accertato sin dal primo momento del suo insediamento le difficoltà economiche dell’ente, ha iniziato la propria attività amministrativa riducendo i costi di gestione, iniziando, come primo atto, dalla rinuncia, da parte di tutti gli amministratori, sia all’indennità di carica che al rimborso spese, a cui si avrebbe, per Legge e per Statuto, diritto. Il sottoscritto avrebbe inoltre diritto ad assumere personale per la sua segreteria, come previsto dalla Legge e dallo Statuto e come peraltro è sempre avvenuto in precedenza, ma ha rinunciato anche a questo beneficio. Queste rinunce consentono all’Ente un risparmio annuo di circa € 100.000”.

“Le verifiche, ovviamente, sono sono state ancora completate – continua Borzacchi – e ci riserviamo di effettuare le opportune comunicazioni agli organi di controllo. Insomma stiamo percorrendo tutte le strade possibili per il necessario risanamento. Anche le spese relative a questo manifesto sono state sostenute dagli amministratori e non utilizzando i soldi dell’Ente”.