Riceviamo e pubblichiamo
La finalità che si prefigge il progetto sono legate allo sviluppo della nuova bioeconomia che aumenti la disponibilità di legname nella U.E. migliorando la produttività dei boschi attraverso nuovi modelli selvicolturali. Appare evidente l’interesse al progetto dell’Università Agraria di Tarquinia.
L’Ente fin dal 2015 collabora infatti con il (CNR) Consiglio Nazionale delle Ricerche per il miglioramento della produttività dei boschi attraverso la ricerca di nuovi modelli selvicolturali tramite la riduzione dei costi con nuove tecnologie di taglio e raccolta cercando di aumentare la competitività tramite nuovi modelli imprenditoriali.
I qualificati ospiti hanno potuto verificare “de visu” che la qualità del taglio effettuato con una macchina innovativa, che non riesce a garantire un taglio basso e pulito come quello della motosega, non rappresenta un grande problema. Durante la stagione vegetativa successiva al taglio le ceppaie provenienti da taglio con cesoia sono state monitorate e si è potuto verificare che la mortalità delle ceppaie ed il vigore dei ricacci è praticamente equivalente a prescindere dal sistema di taglio.
Le delegazioni straniere ospiti hanno preso atto ed hanno potuto verificare che tale pratica ossia il nuovo sistema di taglio mediante cesoia, almeno dopo la prima stagione vegetativa, non sembra avere alcun effetto negativo sulla capacità di rigenerazione delle piante. Resta da vedere, come è stato sottolineato durante la visita, cosa succede in seguito al completamento dell’esperimento che termina tra un anno.