Tarquinia, una segnalazione con oltre 150 firme sulla pericolosità della strada Tarquiniese

Una segnalazione delle condizioni di dissesto in cui si trova la Strada Prov.le Tarquiniese-Tuscanese nel tratto tra il km 17 e il km 24 direzione Tarquinia, indirizzata a Prefettura, Provincia di Viterbo e Polizia stradale di Tarquinia: è quanto fatto da un privato cittadino, residente sulla Strada prov.le Tuscanese km 19.800 circa, che ha raccolto oltre 150 firme dei residenti o proprietari di immobili della zona.

“Dopo l’ennesimo nubifragio del 17 gennaio scorso ad oggi, – spiega il primo firmatario – non è mutata la situazione di pericolo in cui versa il tratto stradale, un tratto di strada importante con traffico pesante, che ogni qualvolta ci sono fenomeni di pioggia, si blocca creando non pochi problemi. Il fatto grave è l’indifferenza degli operai o comunque dei responsabili della Provincia di Viterbo che sono ‘venuti a vedere’ e poi se ne sono andati”.

“Non c’è neanche una segnalazione adeguata che possa avvertire gli automobilisti del pericolo, – continua – perchè non è normale trovare un fosso che scorre sopra la sede stradale, un tratto di strada completamente invaso da rami e fango. L’unico segnale presente è stato ‘provvisoriamente’ posizionato piogge fa ma di interventi neanche l’ombra”.

“Noi – continua – chiediamo un controllo su chi deve fare manutenzione e non la fa, su chi deve pulire le forme di scolo e non lo fa, su chi deve vigilare affinché il territorio sia mantenuto da tutti e non lo fa. Se dobbiamo aspettare un incidente grave per poter vedere qualcuno che ci tutela, allora lo faremo. Ma poi ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Inoltre chiediamo che non ci venga risposto, come è già successo anni fa, che la colpa è del frontista della strada che non tiene pulito il terreno, perchè qui si tratta di ben altro”.

“Non stiamo segnalando una busta di immondizia lasciata al bordo strada, – conclude – stiamo chiedendo che le nostre vite, quelle dei nostri figli e di tutti quelli che transitano nella zona siano tutelati e chiediamo un intervento significativo prima di piangere un morto”.