Tarquinia, “Villa Letizia” torna ad aprire le sue porte a nuovi ospiti

Torna ad aprire le sue porte a nuovi ospiti, da oggi, “Villa Letizia”: la casa di riposo di Tarquinia ha ottenuto il via libera per riaprirsi all’esterno, naturalmente seguendo tutta una serie di prescrizioni di sicurezza dettate dalle normative e dal Comune di Tarquinia.

“Inizia la fase due anche per noi, volendo mutuare un termine tanto in voga in questo periodo”, dice soddisfatto lo staff di Villa Letizia, che lo scorso 15 marzo, quando divampò l’emergenza Covid, si era chiusa all’esterno: nessun nuovo ingresso, ma stop anche alle visite dei parenti degli ospiti. “Quelle le abbiamo riavviate la settimana scorsa – spiega lo staff – applicando le necessarie misure di sicurezza, a partire dal distanziamento. Oggi ci arriva l’importante notiiza della possibilità di accogliere nuovi ospiti”.

Due mesi quasi esatti di isolamento, insomma, in cui oltre a questa sorta di congelamento la struttura ha applicato tutti i protocolli in termini di sicurezza, dall’utilizzo dei DPI ad altri accorgimenti. Tanto che già lo scorso 10 aprile tutti i tamponi eseguiti alla totalità dei 44 ospiti e del personale avevano dato esito negativo.

“Sono stati, naturalmente, mesi difficili, soprattutto per gli ospiti. – spiegano da Villa Letizia – Quelli del tutto autosufficienti, avendo la possibilità non solo di telefonare, ma anche di informarsi appieno tramite i giornali o i notiziari, hanno avuto un’informazione completa e reale di quello che accadeva all’esterno. Più complicata la condizione di chi non vive questa condizione: per loro è stato più difficile capire le limitazioni, dall’assenza delle visite alle uscite”.

Chiaro che non sono mancate né mancheranno ripercussioni, anche psicologiche. “Il rischio c’è ed è tangibile, anche se abbiamo cercato di mantenere la normalità delle attività quotidiane per quanto possibile, promuovendo appuntamenti con la musicoterapia, la terapia occupazionale e piccoli laboratori, oltre all’utilizzo di videochiamate per mantenere vivo il più possibile il contatto con i propri cari”.

Un’ultima parola va spesa sul personale, “che ha vissuto tutta questa faticosa situazione in modo assolutamente preciso e professionale, con grande attenzione e grande scrupolo, anche e soprattutto fuori da qui, in famiglia e nella vita quotidiana. Di fatto, eravamo proprio noi dello staff l’unica forma di contatto esterno, ma hanno tutti rispettato perfettamente le disposizioni e le raccomandazioni: e il non aver avuto dei casi di positività lo dimostra”.