#Tarquinia2017 – Mencarini: “Sull’urbanistica risposte vaghe e pretestuose”

Riceviamo e pubblichiamo

Si presume che chi si firma dottore sappia leggere e comprendere il significato delle parole. Mi riferisco alla replica del dottor Alfredo Maltese, in nome e per conto del candidato Sindaco Renato Bacciardi, al comunicato dove denunciavo il mancato sviluppo del Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG) nonostante il costo del progetto ammontasse ad una cifra di oltre 155mila euro.

Il dottor Maltese, nella sua nota, lascia intendere che io abbia parlato di nuove abitazioni ed afferma che il PUCG non è stato portato a termine perché a Tarquinia non ci sono le cifre adatte a sostenere la costruzione di nuove case: e chi ha mai parlato di tutto questo? Nel mio comunicato si è parlato solamente di razionalizzazione, tutela e valorizzazione del territorio, mettendo in risalto come il PUCG sia uno strumento indispensabile in previsione di un futuro sviluppo, soprattutto produttivo e qualitativo.

Il dottor Maltese accenna poi ai Programmi Integrati mai attuati per mancanza di interesse, su questo è necessario fare chiarezza: i Piani Integrati rappresentano uno strumento da utilizzare straordinariamente in mancanza di una programmazione definitiva. La mancanza di interesse è dovuta semplicemente a queste ragioni, e soprattutto è bene ricordare al dottor Maltese che i costi dei Programmi Integrati risultano particolarmente eccessivi. La convenzione dei Programmi Integrati d’Intervento (PIN), ai sensi della legge regionale 22 del 26/06/1997, prevede che all’atto della stipulazione i soggetti obbligati corrispondono al Comune una somma commisurata, ovvero monetizzazione di quota del valore oppure riqualificazione e fruizione di aree pubbliche. In parole povere il privato che ottiene il permesso per costruire si impegna a indennizzare il Comune con denaro oppure realizzando opere di pubblica utilità. A questo si devono aggiungere le spese della tassa Bucalossi (legge 10 del 1977) e delle opere di urbanizzazione, facendo lievitare enormemente i costi per il privato, che non è certamente invogliato ad iniziare un progetto. Si capisce quindi perché l’abuso di questi Piani Integrati costituisca un fallimento urbanistico per l’Amministrazione Comunale.

Il dottor Maltese parla inoltre di riqualificazione di aree dismesse, ma è al corrente che interventi del genere possono essere posti in essere soltanto con il PUCG? Torniamo, come ultimo punto, sulla parcella dell’Architetto Urbanista Pierluigi Cervellati, incaricato di stendere il DPI ed il PUCG. Il Maltese afferma che il Comune ha introitato il contributo regionale ma il professionista, pur avendo svolto il suo lavoro, non è stato retribuito. Risulta che è in atto un tentativo di transazione affinché Cervellati, vincitore di un bando pubblico, possa rinunciare a portare a termine il lavoro di sua volontà, evitando così al Comune l’esborso della parcella. Per quale ragione mai il professionista, che ha svolto il compito che è stato chiamato ad assolvere, dovrebbe rinunciare al proprio compenso?

Ciò che è stato elaborato è sulla base di norme e dati che sono stati forniti dall’Amministrazione all’Architetto, dunque non capisco i ripensamenti da parte di Bacciardi (al tempo Assessore all’Urbanistica) e della Giunta PD della quale ha fatto parte fino a ieri. Consiglierei a Bacciardi di trovarsi dei consiglieri migliori e soprattutto di non delegare ad altri le risposte che dovrebbe dare in prima persona, ma capisco che potrebbe risultare imbarazzante descrivere quasi dieci anni di nulla.

Pietro Mencarini
Candidato Sindaco di Tarquinia