TD-Mazzola: sull’accordo con l’Enel è ormai guerra aperta

Riceviamo e pubblichiamo

Non avevamo nessun dubbio che il sindaco Mazzola avrebbe provato, ancora una volta, a nascondere le sue responsabilità sulla vicenda Enel-Comune di Tarquinia dietro a un dito.

Abbiamo ragione di supporre che il sindaco dovrà ringraziarci di nuovo ogni volta che gli ricorderemo, documenti alla mano, ciò che ha dichiarato e sottoscritto.

Come nel caso dell’”Accordo Quadro” del 4 luglio 2008 che lui, o chi per lui, sembra non ricordare bene visto che nella replica leggiamo “…anche volendo assumere come certi i fatti descritti da Tarquinia Democratica, e cioè che la firma dell’accordo preliminare sia avvenuta ben prima dell’avvio ufficiale della centrale…”: cosa significa questa frase? È una perplessità sulla sua stessa credibilità? Non è “certo” il sig. sindaco di aver firmato quell’accordo? Non ricorda di averlo fatto? Non ne conosce il contenuto, la data e le relative conseguenze? Perché dubita delle sue azioni e della certezza di un documento da lui stesso sottoscritto?

E vogliamo sperare che l’aver stigmatizzato come “personale” la nostra percezione del suo stato “tentennante e imbarazzato” durante la manifestazione del 24 maggio 2008 non sia solo l’ennesimo tentativo per sminuire la portata dei suoi problemi, giacché, stranamente, non ha citato l’altro aggettivo che abbiamo usato – contestatissimo –  che, come i vari filmati girati per l’occasione comprovano, non può essere il frutto di opinioni personali.

Non abbiamo alcuna prova che il sindaco Mazzola sia libero di agire per salvaguardare la salute di noi cittadini nei confronti delle minacce che potrebbero derivare dal funzionamento della centrale TVN né possiamo affermare che ci sia in lui la volontà di recepirle come è avvenuto, ad esempio, per le negate richieste di tutela che la stessa cittadinanza gli ha chiesto di adottare con una proposta di deliberazione popolare sottoscritta da ben 830 cittadini che volevano e vogliono chiarezza sulle emissioni di mercurio provenienti da quell’insediamento produttivo.

Il sindaco ci chiede di rispondere onestamente a questa domanda : “Se il Comune di Tarquinia non avesse preso i finanziamenti la centrale avrebbe chiuso?

Ecco la nostra risposta: noi non possiamo saperlo poiché le azioni dell’attuale amministrazione hanno escluso, a monte, ogni seria verifica.

Ma, visto che al primo cittadino piace dialogare con domande capziose, ci corre l’obbligo di regolare il registro e chiedere anche a lui di rispondere, onestamente, anche alla nostra: se lei, durante la campagna elettorale che la condusse a vincere le amministrative del 2007 per un soffio, piuttosto che promettere battaglie epocali, poi mai combattute, contro la riconversione a carbone di TVN avesse dichiarato da subito che sarebbe stato disposto ad accettare il denaro dell’Enel, oggi sarebbe il sindaco di Tarquinia?