Riceviamo e pubblichiamo
Anni di sacrifici annientati da una scelta scellerata, solo questo è per ora l’autostrada Tirrenica. Le attività cadranno una ad una e non è più possibile evitare di aprire gli occhi, né di attribuire le responsabilità. Il Comune di Tarquinia, quasi sicuramente informato anticipatamente del fatto, non ha ritenuto doveroso né rispettoso, avvertire un’azienda operante nel proprio territorio, né i residenti. Risuonano nella testa di tutti le rassicurazioni, a questo punto senza valore, da parte di chi ha sempre proclamato di difendere il proprio territorio, dichiarando di voler garantire gli accessi fino al completamento della viabilità alternativa. Parole che adesso, palesemente disattese, fanno temere il peggio in previsione della futura chiusura dell’accesso alla Farnesiana.
E se qualcuno penserà ancora di affermare che il Giro di Peppe, ovvero la strada doganale, così come è ora, con i lavori ancora in corso, senza la precedente realizzazione del ponte sul fiume Mignone, è una “soluzione idonea” (cit.), ci auguriamo abbia il pudore di tacere. È ora che il territorio pretenda rispetto e non c’è altro modo per farlo se non impedendo né avvallando tali soprusi nel silenzio più totale. La nostra voce e i nostri atti, questa sì è un’affermazione da prendere sul serio, non cesseranno fino a quando questi saranno i fatti.
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia