Riceviamo e pubblichiamo
Sono evidenti le difficoltà di tutti: economiche, per lo Stato e la Sat, politiche per la Regione. Rendere compatibile il tracciato autostradale nelle nostre aree comporta, infatti, investimenti adeguati alla realtà ambientale e sociale e l’impiego di soluzioni costruttive avanzate. L’alternativa è mettersi contro gli Enti locali e provocare danni a popolazione, natura, aziende e turismo. Ma è necessario sanare una vicenda che, a mio parere, è vergognosa: dopo quasi cinquanta anni di storia del corridoio tirrenico, credo che sia arrivato il momento di fare ordine. Tra piani ambiziosi, innumerevoli progetti “definitivi”, inutili, lenti e modificati all’infinito, l’unica cosa che rimane è la cifra enorme che tutti noi cittadini abbiamo dovuto sborsare.
C’è qualcosa che non funziona, evidentemente. È necessario, oggi più che mai, individuare le responsabilità del ritardo accumulato. È vero, come sottolinea il governatore Rossi, che i sindaci non hanno competenza sulle infrastrutture. Tuttavia, considero indispensabile ascoltare la voce di chi è espressione democratica dei territori sui quali quella infrastruttura avrà le ricadute più dirette. Proprio perché conosciamo il valore dell’ascolto, siamo convinti che sia necessario chiedere allo Stato un progetto condiviso da tutti, anche dalla Regione: le ultime aperture di Rossi sulla realizzazione di una strada a quattro corsie può essere un ottimo punto di partenza. Ricominciamo da qui.
Monica Paffetti
Sindaco del Comune di Orbetello