Università Agraria, la nota del PD sulla rottura coi MoRi

Riceviamo e pubblichiamo

pd_partitodemocraticoI contorni che dipingono la vicenda della crisi politica all’Università Agraria, si colorano ad ogni passaggio politico, ad ogni incontro, di ipocrisia e ambiguità.

I Moderati e Riformisti, ostinatamente e opportunisticamente, fingono di non sapere i motivi della crisi e delle dimissioni del Presidente Blasi.

E nonostante il nostro atteggiamento, della Segreteria, del Direttivo, del Presidente Blasi improntato al buon senso, alla volontà di non chiudere definitivamente un rapporto politico evitando dichiarazioni a caldo, dettate dall’insofferenza nei confronti di un alleato che somiglia sempre più ad un avversario.

Nonostante tutti i tentativi tesi alla ricomposizione della crisi, utili al ritiro delle dimissioni del Presidente Blasi, utili al rilancio economico di un Ente che ha urgente bisogno di interventi, in primis sul regolamento che denuncia dei limiti importanti nella sua prima applicazione pratica.

Nonostante si cerchi, attraverso proposte utili di aprire un dialogo che porti ad individuare e condividere soluzioni. Le risposte date sono state evasive, offensive e condite da atteggiamenti arroganti e di chiusura.

Dietro una improbabile giustificazione di “delusione” verso il lavoro svolto dalla Segreteria politica definita, “incompetente, inadeguata ed incapace”, in realtà si cela un progetto e una strategia politica precisa.

I Moderati e Riformisti, in barba a quelli che sono i veri problemi del paese hanno come unico obiettivo di rompere il rapporto con il PD, diventato stretto, dopo averlo esasperato, soddisfacendo così i raconri mai superati, con la speranza di sostituirlo alla guida della città. Ne è la prova che non una proposta da parte dei Moderati e Riformisti è venuta negli incontri che ci sono stati. Solo una serie di infantili “no!” da bambini viziati a cui si è tolto il giocattolo, sono usciti dagli striminziti interventi durante gli incontri, salvo poi leggere a testimonianza di una loquacità, sui giornali, le loro pseudo posizioni.

Tuttavia nonostante questo dialogo mai iniziato, ci sentiamo rivolgere l’accusa di non voler individuare le vere ragioni della crisi all’Università Agraria annettendo finalmente che vi sono delle ragioni politiche e amministrative che hanno portato alle dimissioni del Presidente. Accusando noi di “essere incapaci di ricercare le vere ragioni dello stare insieme, di una comune visione di gestione dell’Ente” in un delirio che, da una parte ammette che vi sono ragioni di questa crisi, dall’altra le nega.

Perché ammettere che, avendo tutti gli incarichi amministrativi, assessori e deleghe, compresa la improbabile delega alla cultura da loro pretesa, in un Ente che gestisce il patrimonio ad uso civico, significherebbe ammettere una responsabilità. Vogliamo ricordare il triste episodio in occasione del voto sul bilancio di previsione che i Moderati e Riformisti hanno votato solo dopo essere stati rassicurati sulle assegnazioni delle deleghe.

L’accusa di ricercare, spostando il dibattito politico, solo le poltrone, ci viene rivolta perché, a proposito di poltrone, abbiamo proposto l’azzeramento di tutti i rimborsi relativi agli incarichi amministrativi.

Il Partito Democratico risponde ai Mo.Ri che “i margini per avviare un dialogo serio e costruttivo vanno costruiti insieme”. Prendano esempio dagli esponenti di Impegno Sociale, che all’incontro hanno cercato in modo costruttivo di portare proposte e soluzioni.

Concludiamo dicendo che tutte le accuse di incapacità, inadeguatezza ed incompetenza rivolte alla Segreteria, sono rivolte a tutto il Partito Democratico e a tutti i suoi amministratori. Perché se vi è un merito di questa Segreteria, sta proprio nel condividere e coinvolgere in ogni decisione il suo organismo dirigente, il Direttivo.

Pertanto qualunque sarà lo sbocco di questa crisi, qualunque saranno le conseguenti decisioni, saranno le decisioni di tutto il Partito.

Il Partito Democratico si augura che il buon senso, ad oggi mancato, prevalga sui dirigenti del movimento dei Moderati e si ritorni a ragionare di politica, di soluzioni per l’Ente che i cittadini ci hanno chiamato ad amministrare con competenza e in modo utile per il paese.

PD Tarquinia