L’idea coinvolgerà i 33 Paesi che fanno già parte del programma Erasmus+, oltre ad Algeria, Egitto, Israele, Palestina, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Siria e Tunisia.
Durante il percorso preparatorio, ‘virtual exchange’ ha già permesso di creare 50 partenariati e di formare 40 moderatori per le discussioni online. Nella sua fase pilota, che si concluderà a dicembre, il programma avrà un bilancio di 2 milioni di euro e punterà a connettere almeno 8mila giovani. Se l’esperienza verrà considerata di successo, sarà poi estesa di un anno con l’obiettivo di raggiungere altre 17mila persone.