Riceviamo e pubblichiamo
Una gabbianella morente usa le sue ultime forze per deporre l’uovo e chiede al gatto di fare tre importanti promesse: di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non sarebbe nato il piccolo (che poi sarà una femmina) e di insegnarle a volare. “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare” è una favola che sottolinea i valori fondamentali della nostra vita, ma rispecchia anche le problematiche del nostro tempo: l’amicizia, l’uguaglianza, la fratellanza, la diversità, ma soprattutto l’amore verso il prossimo, verso quelle persone che noi chiamiamo “diversi” e che spesso escludiamo dalla nostra vita, dimenticandoli.
“La favola – spiega la regista – fa capire che non esistono barriere sociali e che l’amore è uguale per tutti gli esseri viventi, animali inclusi. Bisogna rispettare il mondo in cui viviamo e con lui ogni essere vivente, senza differenze di razza, cultura e religione. Non esistono i ‘diversi’. La commedia affronta un percorso teatrale divertente, dove i ragazzi si esibiranno non solo nella recitazione, ma anche attraverso la danza e il canto, arti eccellenti che uniscono ogni forma umana nella sua uguaglianza. Il laboratorio di teatro integrato di Eta Beta quest’anno ha voluto cambiare le sue linee, i suoi 30 ragazzi hanno affrontato con impegno e divertimento la commedia ma tutti uniti sotto un unico slogan: amore e fratellanza“. Per informazioni: 338.5932590.