In breve la situazione diventa insostenibile e così l’uomo si rivolge alla madre, inventando delle scuse su presunti crediti vantati dall’erario scaturiti da una sua precedente attività commerciale. La donna, titolare di un’azienda agricola, per aiutare il figlio dà fondo a tutte le risorse disponibili prosciugando il proprio conto corrente e perfino le pensioni del marito e dell’anziano zio della vittima. Nonostante i continui versamenti il debito però continua a crescere al punto che la vittima è perfino costretta a cedere all’usuraio l’autovettura acquistata con la somma ricevuta in prestito qualche anno prima. Ormai allo stremo, la famiglia non riesce più a pagare e così iniziano telefonate, sms, visite ai familiari con minacce più o meno velate per l’incolumità dei protagonisti. È così che l’uomo decide di rivolgersi ai carabinieri che mettono fine alla vicenda.
Nella tarda mattinata di ieri, infatti, i carabinieri della Stazione di Vetralla e quelli del nucleo operativo della Compagnia di Viterbo documentano in flagranza, a valle Faul, l’ultimo incontro tra la vittima e il suo carnefice; assistono alla consegna della somma di 500 euro di cui l’usuraio aveva preteso la restituzione già da qualche giorno minacciando serie ritorsioni e così scatta l’arresto. L’usuraio, un giovane vetrallese di 30 anni, si trova ora agli arresti domiciliari nella propria abitazione, a disposizione dell’autorità giudiziaria viterbese che nei prossimi giorni procederà all’udienza di convalida.