Quello che Luigi presenta, oggi, non è l’insieme di storie di eroi, ma di quelle della piccola gente che lotta per sopravvivere: da qui nasce anche il titolo, strettamente legato al volgo, al popolo, protagonista dei racconti che intrecciandosi compongono il romanzo. “Alcuni sono ispirati a storie vere – rivela Luigi – sia legate alla mia conoscenza personale o ai racconti di amici e conoscenti, sia prese dalla cronaca. Anche se, devo ammetterlo, ciò che si legge sui giornali a volte è così curdo e disperato che alcune notizie – pur avendole raccolte con l’idea di riproporle – non ho proprio avuto il coraggio di raccontarle”. I nostalgici lettori della versione cartacea de L’extra, poi, potrebbero, perdendosi tra le pagine del libro, vivere alcune sensazioni di déjà-vu: alcuni spunti per i racconti di Volgograd erano infatti stati proposti, da Luigi, nella rubrica “I corti letterari” che curava sulla rivista.
Il protagonista è un pensionato, l’ambientazione quella della periferia romana – “ma non quella pasoliniana, piuttosto quella della piccola-media borghesia” – la struttura divisa per dodici racconti, uno per mese, con prologo ed epilogo a legare una narrazione dal duplice finale. “In fondo – continua Luigi – Volgograd, più che i personaggi, racconta la solitudine, quella della nostra epoca, fatta della perdita di quei valori che erano il cemento della società: dalla religione alla politica. Oggi l’uomo ha smesso di credere in quei punti di riferimento, e si trova solo ad affrontare l’esistenza come può”.
Di questo e di tanto altro ancora, legato al romanzo ed al percorso letterario di Luigi De Pascalis, si parlerà venerdì 18 maggio – a partire dalle 18 e 30 – alla libreria caffè “La Vita Nova”: un appuntamento prezioso per scoprire il romanzo ed in generale l’autore, reduce dalla presentazione, nei giorni scorsi, al Salone Internazionale del Libro di Torino e “premiato” da numerose recensioni positive sulla stampa. “Una bella soddisfazione – conclude Luigi – è stato leggere, su Vanity Fair, un paragone tra Volgograd e la Trilogia di Holt, di Kent Haruf, gioiello della letteratura statunitense che ho molto apprezzato”.