Tarquinia, dopo la Sposetti sui rifiuti interviene Celli: “Un conto progettare a tavolino, un altro viverlo sul campo”

(s.t.) “Finalmente si torna a parlare di appalto per la raccolta dei RSU”: dopo l’intervista a lextra.news dell’assessore Laura Sposetti, interviene sul tema della raccolta dei rifiuti anche l’ex assessore e attuale consigliere comunale di Tarquinia Sandro Celli.

“Il tema sembrava essere finito nel dimenticatoio – esordisce Celli – e invece ci stanno lavorando: so che l’assessore Sposetti ha interpellato un tecnico esterno, anche se non siamo riusciti a capire chi è. Ad ogni modo, trovo giusto e più che legittimo che, come dichiarato, l’appalto abbia l’impronta di questa amministrazione. Ciò che temo è che cambiare tanto per cambiare possa portare a dei peggioramenti: quanto ottenuto sinora è stato frutto di un lavoro lungo – anche condiviso e passato in commissione – e soprattutto portato avanti con i tecnici. Un lavoro basato anche sull’esperienza maturata nella gestione del servizio in questi sei anni, tenendo conto delle criticità riscontrate. Un conto è progettare una cosa a tavolino, un’altra viverla sul campo, e quell’esperienza non può e non deve esser perduta: per prima cosa, perciò, spero facciano riferimento agli uffici che hanno gestito il servizio per anni”.

Entrando nel dettaglio, Celli ribadisce un punto, già specificato nelle more del capitolato approvato dall’amministrazione Mazzola a fine mandato e poi cestinato dalla giunta Mencarini. “Il punto di partenza del capitolato – spiega Celli – deve essere la necessità di aumentare la percentuale di raccolta differenziata: l’ultimo dato relativo alla nostra amministrazione, quindi quello di fine 2016, era di circa il 49%. Un dato cresciuto molto all’avvio dell’attuale sistema in fase sperimentale, che poi ha raggiunto il suo limite. Ciò che avevamo previsto nel capitolato elaborato era l’allargamento del porta a porta al 100% delle utenze: se vogliamo fare un ulteriore salto di qualità, serve di aprire il servizio a Lido e campagne”.

E proprio su quest’ultimo aspetto Celli non nasconde delle perplessità. “La nostra idea per le campagne – spiega – era di rimodulare la frequenza dei passaggi di raccolta, differenziandola anche in funzione delle peculiarità delle zone servite: nelle campagne era previsto un passaggio a settimana di raccolta sia per l’umido che per l’indifferenziato, che diventavano due per l’umido in estate, proprio perché in campagna, per definizione, si ha più spazio per tenere i rifiuti senza troppi problemi di cattivi odori. Ora mi par di capire che si vuole strutturare un sistema con le isole di conferimento, cioè cassonetti e campane messi in vari punti, uno per ogni zona servita. Chiaro che, per svuotarle, bisognerà andarci tutti i giorni o quasi, e bisognerà andarci con i mezzi pesanti, in grado appunto di svuotare campane e cassonetti, con anche maggiori consumi. Per cui non vedo tutto questo risparmio, anche perché dovresti mettere tante piccole isole di conferimento a servire le tante zone. L’ulteriore rischio, poi, è che queste aree diventino, di nuovo, discariche abusive, zone franche dove la gente conferisce di tutto. Una cosa che avevamo previsto, invece, è l’abbattimento della tariffa per chi fa il compostaggio, e le campagne ci rientrano a pieno titolo”.

Ancor meno convincente, per Celli, è la soluzione prospettata da Laura Sposetti per il Lido. “Quanto dichiarato dall’assessore mi lascia ancora più perplesso: trovo contorta e inattuabile l’idea di applicare due diversi metodi di raccolta differenziata in base alla stagionalità. Un sistema che renderebbe la cosa complicata sia per la ditta, che deve portare cassonetti ed isole ecologiche per poi ritirarle a fine stagione, che per i cittadini, che si devono abituare a conferire in due modi diversi in base alla stagionalità. Proprio lì sta la difficoltà della differenziata, nell’abituare i cittadini a conferire correttamente: così sarebbe una soluzione confusionaria. Inoltre, è evidente che il Lido è diventato il posto in cui oggi conferiscono i cittadini che non vogliono differenziare: lo stesso Sindaco, per sua ammissione, confessò che a volte lui stesso era andato a buttarci l’immondizia, definendolo un refugium peccatorum. Per cui, a mio avviso, i cassonetti vanno tolti definitivamente: tra l’altro il porta a porta in inverno è semplice sia per il numero delle utenze che per la conformazione urbanistica”. Infine, un passaggio sugli stabilimenti. “Per loro, come per le altre attività, è già previsto il porta a porta con l’orario concordato, anzi avevamo previsto più passaggi per evitare l’esposizione in orari non consoni”. Lo spunto per una stoccata alla Sposetti: “Probabilmente l’assessore non conosce ancora bene il servizio, e questo ci può stare, e probabilmente non conosce bene il capitolato d’appalto, perché tante cose che lei dice lì ci stanno già tutte: se lo avesse letto con più attenzione, le avrebbe trovate”.

Non solo distanze o perplessità, però, tra rappresentati della nuova e della vecchia amministrazione. Celli apprezza alcune dichiarazioni della Sposetti, ad esempio sul centro storico – “Igenio, aldilà delle critiche strumentali è stata una grande innovazione e sono contento che l’assessore lo abbia riconosciuto” – e conferma alcune opinioni da lei espresse: “Sono d’accordo che i controlli siano importanti e debbano migliorare, però è impensabile che a svolgerli sia solo la Polizia Locale, già in sotto numero e necessaria per molti altri servizi, anche se sono state fatte sanzioni anche pesanti. – afferma Celli – La soluzione è quella degli ispettori ambientali: nel 2010 avevamo approvato una delibera consiliare per istituirli, ma non è stato possibile darle attuazione perché la normativa regionale prevede che debbano essere o dipendenti comunali o della ditta appaltatrice, che può essere obbligata a fornirli solo se previsto sul capitolato, cosa che avevamo imposto in quello predisposto prima di fine mandato, prevedendone almeno cinque”.

“Per quanto riguarda i rifiuti differenziati – continua poi Celli – senza bisogno di rassicurazioni particolari da parte di altri tecnici, il capitolato già prevede che sia il Comune a conferirli direttamente alle piattaforme CONAI. Inoltre nel capitolato era previsto un incentivo alla ditta nel momento in cui si superava il 70% di differenziata”. Discorso a parte sulla tariffa. “Abbiamo approvato il capitolato quando ancora non era uscito il DM che esplicitasse i criteri di misurazione per la tariffazione puntuale. Il decreto è diventato attuativo il 7 giugno 2017 ed ora è possibile applicare la tariffazione puntuale: e infatti pensavo che i ritardi nell’appalto fossero legati a questo”. Sul parere negativo dei revisori dei conti. “Ci chiedevano un business plan che non deve essere l’ufficio comunale a fare ma la ditta. Inoltre, il parere non è obbligatorio”. Sull’aumento dei costi previsto sull’attuale capitolato. “I costi attuali erano commisurati al 2010 quando conferire costava 91 euro a tonnellata, quando c’era meno attrezzatura e meno personale. Ora solo il costo di conferimento è arrivato a 137 euro. Inoltre tengo a precisare come negli ultimi anni circa il 90% dei cittadini ha avuto un risparmio, seppur minimo, in bolletta”. Infine un monito. “E’ doveroso mantenere la clausola sociale di cui all’art. 21 del capitolato che prevede la salvaguardia del posto di lavoro per il personale dipendente. Su questo, come opposizione, non faremo sconti”.