“Ab occulta coeli influentia”: l’astrologia e l’immaginario del medioevo all’origine della parola “influenza”

Uno spazio dove si parli e racconti degli usi e costumi del periodo storico di fine XIV secolo: è quanto troverete su lextra.news grazie alla disponibilità, passione e competenza dei componenti dell’associazione Scudo e Spada, già molto attivi sul territorio con attività di didattica, laboratori ed accampamenti medievali.

Liber Additamentorum, British Library, MS Cotton Nero D. I, ff 146-146v, c. 1250-1254

di Azzurra Guido
curatrice storica “Associazione Scudo e Spada”

Sapevate che la parola “influenza” deriva dalla credenza che tale malattia fosse generata “ab occulta coeli influentia”, ossia da una congiunzione astrale sfavorevole?

Nonostante la presenza totalizzante della religione cristiana, durante il Medioevo alcune discipline pagane continuarono ad avere successo, a volte condannate, a volte tollerate, se non addirittura caricate di nuovi significati allegorici.

Una di queste fu, appunto, l’astrologia che attribuiva ad ogni pianeta il potere di esercitare un’energia, sia positiva che nefasta, in grado di produrre effetti sulla vita degli uomini.

Uno dei testi più interessanti, in questo senso, è il lapidario, una raccolta che descriveva le virtù delle pietre anche in relazione al pianeta che le dominava. Genere letterario forse meno conosciuto rispetto ai più famosi bestiari ed erbari, ha origine dai Lithikà di epoca tarda ellenistica ed è diffusissimo almeno fino al Rinascimento. Si tratta di una tipologia di testo per lo più scritta in latino, senza molte illustrazioni, in quanto risultava difficile rappresentare le caratteristiche di ciascuna pietra tramite miniature, ma ricca di contenuti dettagliati.

Le pietre erano considerate esseri viventi, esattamente come piante ed animali, a cui l’immaginario medievale attribuiva straordinari poteri per volontà divina. Dotate di un ciclo vitale e di un metabolismo infinitamente più lento, esse nascevano, crescevano e potevano riprodursi; erano suddivise in maschi e femmine, in domestiche e selvatiche. Le loro benefiche qualità le rendevano utili come amuleti per le più disparate situazioni.

Il lapidario più famoso è il Liber Lapidum o De Lapidibus del vescovo francese Marbodo di Rennes, risalente all’XI secolo, poema sulle qualità fisiche e magiche delle pietre, modello per tutte le successive opere.

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Did you know the word “influenza” (italian for flu) comes from the belief that this disease was generated “ab occulta coeli influentia”, by unfavourable astral conjunction?

Despite the all-embracing presence of the Christian religion, during Middle Ages some pagan disciplines still had success, sometimes condemned, sometimes tolerated or even charged with allegorical meanings.

One of these was, indeed, astrology that attributed to each planet the power to exert an energy, both positive and nefarious, able to have an impact on human life.

One of the most inresting text, in this sense, is the lapidario book, a collection describing stones’ virtues including in relation to the planet that ruled them.

A literary genre maybe less known than the more famous bestiary and herbarium, it originated from the late hellenistic LIthikà and it is widespread at least until Reinassance.

It is a form of text mainly written in Latin, without many illustrations because it was complicated to represent each stones’ features by the  use of illuminations but rich in detailed content.

Stones were considered living beings, just as plants and animals, to which medieval imagination attribuited extraordinary powers by divine will.Provided with an extremely slower life circle and metabolism, they were born, grew up and could reproduce; they were divided into males and females, domestic and wild.

Their beneficial qualities made them useful as amulets for different situations.

The most famous lapidario was Liber Lapidum or De lapidibus written by french bishop Marbodo of Rennes, dating from XI century, a poem about stones’physical and magical qualities, a model for later works.

Testi di riferimento:
Luigi Firpo, Medicina medievale, UTET, Torino, 1972
Jacques Le Goff, L’immaginario medievale, Laterza, Economica Laterza, 1998
Galloni Paolo, Il sacro artefice, Laterza, Bari, 1998
Ludmilla Bianco, Le pietre mirabili. Magia e scienza nei lapidari greci, Sellerio, Palermo, 1992
Marbodo di Rennes, Lapidari. La magia delle pietre preziose, Biblioteca medievale testi, 2006