Agraria 2015 – Guerra sui seggi. Catini: “Assegnato arbitrariamente uno scranno in più alla maggioranza”

Riceviamo e pubblichiamo

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La nuova amministrazione del centrosinistra non si è ancora insediata all’Università Agraria e già inizia con le interpretazioni, facendo scientemente finta di non capire quello che il consiglio uscente ha scritto sul nuovo statuto.

Lo Statuto dell’Ente parla chiaro e nell’Articolo 10 recita testualmente:

Comma 33. Alla lista o alle liste collegate al Presidente che avranno conseguito il maggior numero di voti validi verranno assegnati nove seggi. Gli altri seggi verranno assegnati con criterio proporzionale alle altre liste che seguono in termini di numero di voti validi conseguiti.

Comma 34. Qualora una lista abbia conseguito il 50% più uno dei voti validi, alla lista medesima verranno assegnati dieci seggi, mentre gli altri seggi verranno assegnati con criterio proporzionale alle altre liste che seguono in termini di numero di voti validi conseguiti.

Manuel Catini: “L’Ufficio Centrale ha invece pensato di stravolgere lo Statuto ritenendo che il premio di maggioranza spettasse alla coalizione che ha conseguito il 50% più uno dei voti validi ed assegnando così un seggio in più alla lista “Moderati Riformisti”, sottraendolo alla lista Rinnova con Catini. Una decisione semplicemente comica, che non rispetta le regole scritte ed approvate dallo stesso centrosinistra poco prima della fine dell’amministrazione Antonelli. Ancora una volta questi signori ci dimostrano di non avere alcun rispetto per le regole e per i cittadini, proprio come al momento della presentazione delle candidature lo scorso 22 settembre, quando le liste “Polo Civico Sinistra” ed “Impegno Sociale” sono state consegnate ed accettate nonostante fossero palesemente da respingere.”

Stefano Zacchini: “Siamo stanchi di questi metodi sovietici, di questa arroganza che li fa essere convinti di poter stravolgere tutto in loro favore, senza alcun rispetto per quella democrazia alla quale si richiama il loro partito, a quanto pare soltanto nel nome. Ancora una volta siamo costretti a doverci appellare alla legge per tutelare un nostro sacrosanto diritto e se questo è il loro modo di iniziare un percorso amministrativo vorrà dire che si troveranno davanti un’opposizione pronta a fare le barricate per garantire il rispetto di tutti i cittadini. Inaccettabile dover ricorrere a tanto per uno sbaglio fatto dall’ufficio centrale che ci risponde testualmente: fate ricorso! Dobbiamo impegnare i nostri soldi per sbagli altrui mentre la difesa verrà finanziata con i soldi dell’Ente e quindi dei cittadini”.