Agraria, Antonelli: “IMU: insostenibile, il futuro preoccupa”

Riceviamo e pubblichiamo

150.000 Euro per la seconda rata, 320.000 Euro complessivi, questo è quanto l’Università Agraria ed i suoi utenti hanno versato per IMU nel 2012. La questione non è chi debba gestire queste risorse, ma la sostenibilità sociale di un simile tributo. Si colpiscono i più deboli, le attività produttive in un momento di crisi nera. Un tributo che mina la stabilità economica dei singoli e la propensione al consumo.

Con specifico riferimento ai terreni agricoli il vero rischio è la chiusura di intere aziende. Gli effetti più devastanti di tale tassazione si avranno nel 2013. Non basta più scrivere lettere. Inutile sognare una città che non c’è, la nostra economia è ancora legata in maniera univoca all’agricoltura, il collasso di quel sistema genera reazioni a catena sull’intero tessuto economico. Stiamo già pagando un prezzo significativo.

Assurdo tassare ciò che serve a produrre il proprio reddito. L’agricoltura è stata lasciata in balia degli eventi. Discutibile anche il ruolo svolto dai sindacati. Sui sessanta comuni della provincia di Viterbo solo Tarquinia e Montalto pagano l’IMU, il resto è zona svantaggiata. Un assurdo giuridico che pone privilegi per i comuni limitrofi e tasse e gravami per la nostra collettività. L’inserimento di Tarquinia nelle zone svantaggiate una battaglia mai combattuta veramente. Troppo forte la lobby che tutela i privilegi acquisiti.

La mia proposta oggi è pagare tutti e pagare meno, abolendo le zone svantaggiate e riducendo i carichi sui territori sacrificati come il nostro. Non possono due comuni soltanto pagare l’IMU per tuttala provincia. Prescindendodalle dichiarazioni estemporanee di campagna elettorale l’IMU rimarrà con le sue aliquote, creando un peso costante ed insostenibile. Fondamentale reinvestire oggi risorse sul comparto agricolo, come priorità politica.

Alessandro Antonelli
Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia